Dimenticano di accedere i fari dopo il furto, moldavo arrestato dai carabinieri

Dimenticano di accedere i fari dopo il furto, moldavo arrestato dai carabinieriA tradirli è stata la fretta di allontanarsi dal luogo del furto partendo con i fari spenti: una manovra che non è sfuggita alla pattuglia dei carabinieri di Grumello del Monte in servizio nella zona.

Un 21enne moldavo, Alexandro Ivanovici, domiciliato a Brescia, è finito in manette per furto aggravato, mentre un suo complice, un marocchino, è riuscito a fuggire.

Recuperata invece la refurtiva: sedici cellulari, per un valore di circa 7 mila euro e una Fiat Tempra con a bordo numerosi attrezzi da scasso.

Tutto è cominciato poco prima delle 5 del mattino, in via Trieste a Chiuduno. I carabinieri, mentre passavano accanto al negozio di telefonia «Audiogamma», hanno notato la Fiat Tempra che partiva da un piazzale adiacente a fari spenti e con una certa fretta.

Insospettiti hanno invertito la marcia e l’hanno inseguita, segnalando più volte di accostare. Visto che gli occupanti non obbedivano all’ordine, la pattuglia ha tagliato loro la strada bloccando la fuga. Il conducente, un marocchino, è riuscito a scappare, mentre il moldavo è stato bloccato.

Sull’auto i militari hanno trovato uno zaino con i 16 cellulari, due spranghe di ferro da 60 centimetri ciascuna, due cacciaviti, un tronchese e un grosso piede di porco. La vettura inoltre aveva il blocco dell’accensione forzato ed è risultata rubata a Pumenengo.

A quel punto un’altra pattuglia ha fatto un sopralluogo al negozio di telefonia, scoprendo il danno: la saracinesca tagliata e la porta d’ingresso forzata, all’interno gli espositori vuoti.

Questa mattina davanti al giudice Valeria De Risi, il moldavo ha inizialmente negato ogni accusa, sostenendo che aveva fatto tutto il marocchino fuggito. Incalzato dalle domande del giudice e del pm Angelo Tibaldi alla fine ha ammesso l’addebito: «Ho aiutato anch’io il marocchino a rubare i cellulari: ho bisogno di soldi».

Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.

Il processo è stato rinviato alla prossima settimana.

(12/04/03)

Su L’Eco di Bergamo del 13/04/2003

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