Disastro aereo di Linate: 11 rinvii a giudizio verranno processati il 4 giugno prossimo

Verranno processati il prossimo 4 giugno, davanti ai giudici della quinta sezione del tribunale di Milano, gli 11 imputati per il disastro di Linate. Nello scontro tra due aerei in fase di decollo l’8 ottobre 2001 morirono 118 persone. Il rinvio a giudizio con le accuse di disastro colposo e omicidio colposo plurimo è stato deciso oggi dal Gup di Milano, Silvana Petromer.

Gli imputati sono ex dirigenti e funzionari di Enav, Enac e Sea. Tra di loro vi sono Sandro Gualano e Fabio Marzocca, all’epoca del disastro rispettivamente amministratore delegato e direttore generale dell’Enav, accusati di non aver realizzato «con la dovuta urgenza» l’installazione del radar di terra, «ritardando ingiustificatamente» la conclusione delle procedure per metterlo in funzione. A Paolo Zacchetti, uno dei controllori presenti quella mattina nella torre di Linate, viene contestato di non aver rilevato, nel dialogo con il pilota tedesco del Cessna, l’esatta posizione dell’aereo privato, che finì con l’essere investito sulla pista di decollo dall’aereo di linea della compagnia scandinava Sas. Antonio Cavanna e Giovanni Lorenzo Grecchi, dirigenti della Sea, la società che gestisce lo scalo, sono accusati delle carenze nella segnalazione verticale e orizzontale. Ai vertici dell’Enac, Vincenzo Fusco (direttore di Linate) e Francesco Federico (responsabile dei due scali milanesi), la procura addebita la responsabilità di non aver rilevato la situazione di carenza «dei supporti di sistema per l’assistenza e il controllo dei movimenti di superficie» e di non aver adottato misure alternative per garantire la sicurezza di Linate in situazioni di nebbia, come ci si trovava in quel tragico 8 ottobre del 2001.

Soddisfatti e preoccupati della decisione del Gup i familiari delle vittime: soddisfatti perché i presunti responsabili subiranno un processo e si saprà la verità; preoccupati perché, se si fosse celebrato il rito abbreviato, la strada per il risarcimento sarebbe stata più breve.

(13/03/2003)

Su L’ECO DI BERGAMO del 14 marzo 2003

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