Trentino, due incendi per sabotare i treni
Penne nere: avanti nello spirito alpino

Due incendi ad altrettante centraline elettriche ferroviarie in Trentino sono stati appiccati a poche ore dunque dalla prima giornata dell’adunata nazionale degli alpini, a Trento. La replica delle Penne nere.

Sugli episodi, per i quali non ci sono rivendicazioni, indaga la Digos della polizia. Hanno riguardato uno la linea del Verona-Brennero, a Lavis, l’altro quella della Valsugana, a Villazzano di Trento. Il primo incendio appiccato è stato quello a Lavis, sulla linea del Brennero, il secondo quello sulla Valsugana. Sarebbe stato utilizzato del materiale infiammabile e sono in corso verifiche per cercare di accertare di che cosa si tratti.

I due incendi seguono altri episodi avvenuti nei giorni scorsi in città: due notti fa sono state prese a sassate le vetrine di un negozio che vende prodotti ufficiali dell’adunata e nei giorni precedenti erano comparse su dei muri del centro cittadino delle scritte ingiuriose contro gli alpini. Anche queste senza rivendicazioni. In contemporanea, l’altro ieri, alcuni universitari di Sociologia avevano occupato l’aula studio Rostagno.

«Il ripetersi di atti intimidatori di stampo terroristico, che mettono anche a repentaglio la vita dei cittadini, esige una forte e severa condanna da parte di tutte le Istituzioni dell’autonomia trentina, ed in special modo da parte di quell’Assemblea legislativa che la sede prima della democrazia e della libertà». Così il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Brino Dorigatti, sugli attentati incendiari contro le centraline elettriche della ferrovia in Trentino.

«Solo la cieca follia di chi esprime massimalismi ed estremismi già condannati dalla storia può arrivare a spingersi fino a realizzare azioni che potevano trasformarsi in drammi, riportando così indietro le lancette dell’orologio delle vicende politiche di questo Paese», aggiunge Dorigatti il quale porge le scuse «ai graditi ospiti Alpini per le recenti manifestazioni di intolleranza, che non appartengono affatto alla tradizione dell’accoglienza e della solidarietà di questa terra».

Ma gli Alpini non si lasciano certo scoraggiare da questi atti intimidatori: «Gli episodi di sabotaggio avvenuti nella notte di giovedì 10 maggio in Trentino stanno avendo grande ricaduta mediatica. L’Associazione Nazionale Alpini, pur rammaricandosi di questi fatti, ritiene che si tratti di fenomeni deprecabili ma assolutamente ininfluenti sullo spirito alpino che anima l’Associazione» fa sapere Bruno Fasani, direttore dell’Ufficio stampa Ana. «In particolare questa Adunata nella città di Trento ha proprio lo scopo di ribadire la volontà di costruire serenamente un clima di collaborazione e di fraternità reciproca. Per queste ragioni l’Ana sente di poter vivere questi momenti con assoluta serenità d’animo, attorniata dalla stima e dall’affetto della popolazione locale, evitando di enfatizzare episodi che rimangono marginali e ben al di sotto della rilevanza che probabilmente volevano attribuirvi i loro autori».

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