C’è l’intesa sul green pass: dal 15 ottobre obbligo per l’accesso ai luoghi di lavoro del pubblico e del privato

Accordo raggiunto in cabina di regia nella mattinata. Draghi accelera: oggi l’ok del Consiglio dei ministri. Sanzioni da 600 a 1.500 euro per chi si presenta al lavoro senza certificato.

Green pass obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro. Ecco la scelta del governo, sul fronte della lotta al Covid. Bisogna fare in fretta, per raggiungere entro un mese almeno la soglia «di sicurezza» dell’80% di vaccinati. Perciò Mario Draghi decide di puntare sul certificato verde: «Funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante», dice ai sindacati, spiegando perché si è preferito imporre il Pass e - per ora - non l’obbligo di vaccinazione. È un «percorso che unifica», sottolinea il premier. Dalla metà di ottobre bisognerà essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dal Covid, per entrare in uffici pubblici e privati, ma l’obbligo dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi, ristoranti. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, che dovrebbe andare dai 600 ai 1500 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie . Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale. Mentre resta il nodo dei tamponi: la richiesta di Cgil, Cisl e Uil e di alcuni ministri, è renderli gratuiti per tutti, ma la linea del governo ad ora resta contraria, perché il rischio è disincentivare i vaccini.

Una «condivisione sostanziale» dell’impianto del provvedimento di estensione dell’obbligo di Green pass è stata raggiunta nella cabina di regia di questa mattina (16 settembre) a Palazzo Chigi. È quanto si apprende da fonti governative. L’estensione scatterà, probabilmente dal 15 ottobre, per tutte le amministrazioni pubbliche e del settore privato per chi acceda ai luoghi di lavoro.

Proseguirà ancora comunque nelle prossime ore il lavoro tecnico sul decreto per il «super» Green pass . Alle 14.30 c’è stato il confronto con le Regioni e da lle 16, infine, il testo è sul tavolo del Consiglio dei ministri per il via libera .

Ad oggi, secondo dati del governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha: l’obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone.

Secondo i dati del commissario Figliuolo, inoltre, saremmo vicini alla «immunità sociale»: accelerare ora sul Pass nei luoghi di lavoro, serve ad avvicinarsi in 3 o 4 settimane a un «punto di sicurezza», entro la metà di ottobre arrivare alla vaccinazione completa di 44 milioni di persone, l’81,7% della platea .

Aspetto delicato è quello delle sanzioni, difficili da applicare soprattutto nel privato, ma da modulare anche nel pubblico a seconda del tipo di amministrazione, con diversi procedimenti disciplinari: ci sarebbe la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo violazioni reiterate per alcune categorie, come già per gli insegnanti . Di sicuro, l’obbligo si applicherà ai tribunali e anche per gli organi costituzionali ci sarà una spinta ad adeguarsi: «Il Green pass deve servire anche per entrare in Parlamento», chiedono i sindacati.

Nello specifico Il nuovo decreto che introduce il green pass nel mondo del lavoro prevederebbe sanzioni da 600 a 1.500 euro . La sanzione riguarderebbe sia chi non mostra il certificato verde sia chi omette i controlli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA