Emergenza profughi: quasi 200
nella Bergamasca in quattro mesi

Quasi 200, per la precisione 195: tanti sono, secondo i dati della prefettura, i rifugiati politici arrivati a Bergamo da fine marzo ad oggi. È così che le immagini lontane dei barconi di migranti stipati si fanno improvvisamente vicine.

Quasi 200, per la precisione 195: tanti sono, secondo i dati della prefettura, i rifugiati politici arrivati a Bergamo da fine marzo ad oggi. È così che le immagini lontane dei barconi di migranti stipati, che vengono intercettati nei mari di Sicilia, Puglia e Calabria dalle navi dell’operazione Mare nostrum, si fanno improvvisamente vicine: il carico di quelle barche è anche qui, ospitato tra città e paesi della provincia. E continua ad arrivare, ogni giorno o quasi.

Sono uomini giovani, la maggior parte di loro non ha più di 25 anni, e arrivano da Gambia, Mali, Senegal, Nigeria e altri paesi dell’Africa sub-sahariana. In queste settimane vengono ospitati in diverse strutture gestite dalla Caritas e dalla cooperativa sociale Rinnovamento di Antegnate: comunità, dormitori, alberghi. In attesa di ottenere asilo politico, di cui hanno fatto richiesta, sono costretti a restare fermi nella Bergamasca.

«Arrivano a Malpensa - dicono in prefettura - e da lì vengono destinati alle diverse città della Lombardia». Si chiama «programma di ripartizione del ministero»: tutto viene deciso a Roma. A Bergamo arrivano in pullman e la prefettura provvede a destinarli alle varie strutture esistenti, con il supporto di Caritas e cooperative sociali. Proprio di emergenza si tratta: l’unica certezza è che i barconi continuano ad arrivare, ma nemmeno in Comune nessuno ha idea di quante persone potrebbero essere destinate alla nostra città nelle prossime settimane. Intanto la prefettura di Bergamo ha indetto un bando per stipulare nuove convenzioni con strutture capaci di accogliere i migranti in arrivo. Quelle in corso scadono alla fine di agosto: sembra proprio che ci sarà bisogno di una rete di accoglienza più ampia e duratura.

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