Erano sette i bergamaschi sul Boeing in fiamme

C’erano anche sette bergamaschi, due adulti e cinque ragazzi di Gandino, tra i 165 passeggeri del volo della East African diretto a Zanzibar e che, nella notte tra martedì e ieri, è stato costretto a un atterraggio d’emergenza a Fiumicino dopo che uno dei motori ha preso fuoco.

Il velivolo era decollato da Malpensa martedì sera e, dopo uno scalo all’aeroporto romano, sarebbe dovuto ripartire per l’isola africana. Ma pochi minuti dopo il decollo i passeggeri hanno sentito un forte scoppio: il motore destro ha preso fuoco. L’incendio è stato spento dal pilota, direttamente dalla cabina, tramite il sistema d’emergenza. Il velivolo è però dovuto rientrare subito a Fiumicino, adottando la procedura d’emergenza. Tutto è filato liscio, ma per i 165 passeggeri sono stati momenti di grande paura. «Sull’aereo ci sono state scene di panico – racconta Gaia Nodari, studentessa di 18 anni di Gandino –. Io e mia sorella eravamo sedute proprio sopra il motore che ha preso fuoco. Nessuno ci ha informato di quanto stava accadendo. Sono stati momenti interminabili di terrore». La compagnia East African ha puntualizzato che il velivolo era stato sottoposto ai controlli a maggio e che la procedura d’emergenza è stata attuata «come da manuale».

Sull’incidente sono state aperte due inchieste dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e dall’Ente nazionale per l’aviazione civile. Dopo il rientro a Fiumicino, i 165 passeggeri sono stati accompagnati in autobus in albergo. Solo in serata la compagnia li ha informati della possibilità di ritornare a Malpensa e, dallo scalo milanese, imbarcarsi sul primo volo diretto a Zanzibar, dove arriveranno questa mattina. Alcuni di loro hanno però rinunciato.

(28/07/2004)

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