Quando la scienza diventa orrore
Esperimenti shock negli Stati Uniti

Esperimenti shock, ma con l’obiettivo di riuscire a salvare la vita di centinaia di migliaia di pazienti in attesa di un trapianto, sono stati condotti in almeno tre prestigiosi centri di ricerca Usa.

Una ventina di animali, tra maiali e pecore, sono stati «fecondati» con embrioni portatori anche di Dna umano, al fine di creare organi ibridi ma compatibili con l’organismo delle persone.

A rivelare i test, a cui si stanno dedicando scienziati americani nonostante l’opposizione della medicina ufficiale, è un lungo reportage sulla rivista del Massachussetts Institute of Technology (MIT) «Technology Review»: le venti gravidanze «ibride» di questo tipo in animali da fattoria sono state realizzate nell’ultimo anno, sono state analizzate, ma non portate a termine.

La nuova linea di ricerca si svolge mettendo cellule umane in un embrione animale al primo stadio, quando questo è composto solo da una dozzina di cellule: con questa procedura chiamata «integrazione embrionale», le cellule umane si possono teoricamente moltiplicare, specializzarsi e contribuire allo sviluppo di qualsiasi parte del corpo animale.

Ma i test - condotti al Salk Institute, e alle università del Minnesota e della California - sfidano di fatto un bando dell’Istituto Nazionale della Salute Usa (Nih), emesso lo scorso settembre, a ricerche scientifiche di questo tipo: la preoccupazione espressa dagli esperti dell’Agenzia governativa è che «lo stato cognitivo» degli animali venga alterato da cellule cerebrali umane.

Come se - lo ha paventato il bioetico dell’Nih David Resnik - lo spettro di un topo intelligente intrappolato in un corpo di ratto che grida «Voglio uscire da qui» diventi realtà. Per la creazione degli embrioni misti, gli scienziati, usano modernissime tecniche di ingegneria e manipolazione genetica, partendo con l’iniezione di cellule staminali umane in embrioni animali a cui manca l’organo che si vorrebbe far crescere. Ad esempio il cuore o il fegato. Gli embrioni vengono quindi impiantati in maiali o pecore adulte. Successivamente nuove manipolazioni genetiche tentano di stimolare le cellule staminali a svilupparsi in organi «umani».

È quasi inutile aggiungere che si tratta di studi eticamente molto discutibili che aprono un grande punto interrogativo sulla scienza del futuro, e ormai del presente, e sui limiti alla sperimentazione.

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