Ex Sace, Bruni: «Il Comune
ha il dovere dell'imparzialità»

L'ex sindaco Roberto Bruni non si sottrae «alla polemica che i capigruppo consiliari della maggioranza (Daniele Belotti, Davide De Rosa e Giuseppe Petralia) hanno voluto fare» nei suoi confronti per «non avere sprecato una sola parola per prendere le distanze dall'azione legale iniziata dall'Immobiliare Conca Fiorita verso gli esponenti della associazione Il Mosaico firmatari dei ricorsi al Tar contro il Piano Integrato di Intervento dell'ex Sace».

In una nota, Bruni ritiene di «non dover prendere le distanze dall'Immobiliare Conca Fiorita per il semplice fatto che non ho nessuna contiguità con tale società. Non ho ritenuto di commentare sino ad ora la notizia dell'iniziativa legale intrapresa dalla medesima perché il fatto si commentava e si commenta da solo: anche se dettata dalla volontà di tutelare legittimi interessi troppo spesso sottovalutati in tutta la vicenda, si tratta infatti di un'iniziativa del tutto sbagliata e non condivisibile e che rischia di costituire un precedente pericoloso».

«Consiglio al trio (Belotti-De Rosa-Petralia Ndr) - aggiunge l'ex primo cittadino - di riservare però qualche bacchettata anche alla Giunta Tentorio, richiamandone l'attenzione sul dovere di imparzialità che chi svolge una pubblica funzione ha, anche, nei confronti delle associazioni “amiche”: intendo riferirmi al fatto che la Giunta, dopo mesi di “approfondimento”, e nonostante la proposta in tal senso da parte dell'Avvocatura Comunale, condivisa in un primo momento anche dal Sindaco, non ha ancora deliberato la costituzione in giudizio dell'Amministrazione Comunale per resistere al ricorso proposto da “Il Mosaico”, di cui era od è ancora Presidente la consigliera leghista Luisa Pecce Bamberga».

«Si può anche non concordare sul merito - conclude il comunicato - ma davanti al Tar, che è giudice di legittimità e non di merito, si ha il dovere istituzionale di difendere la legittimità delle delibere approvate dal Consiglio Comunale, anche se vengono contestate da “amici” dei nuovi amministratori».

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