Fatmira uccisa con uno sparo alla nuca

Fatmira uccisa con uno sparo alla nucaTrovate tracce di piombo sul cranio della lucciola: sarebbe stata decapitata dopo il decesso

Tracce di piombo sul cranio rinvenuto nelle acque del Brembo. Un elemento che apre la strada all’ipotesi che Fatmira Gjegji, la prostituta ventiquattrenne di origine albanese trovata decapitata il 19 novembre scorso in un bosco di rovi vicino all’A4 a Osio Sopra, sia stata uccisa con un colpo di pistola, probabilmente alla nuca.

È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia sul cranio della ragazza, trovato assieme alle due mani nelle acque del Brembo a Filago, due giorni dopo il ritrovamento del cadavere brutalmente mutilato. Il cranio, rimasto in acqua per diversi giorni, era stato rinvenuto in condizioni pessime: per questo da un primo esame esteriore non erano emerse tracce di eventuali colpi di pistola e i carabinieri di Bergamo e Treviglio, che coordinano le indagini, si erano indirizzati verso l’ipotesi del soffocamento.Soltanto un controllo più accurato ha consentito al medico legale di rilevare sul cranio tracce di piombo. Per questo si fa strada l’ipotesi che Fatmira sia stata uccisa con un colpo di pistola alla testa, probabilmente all’altezza della nuca. Un’ipotesi che potrà essere confermata solo con i risultati definitivi dell’esame autoptico, che saranno resi noti a metà gennaio. Dopo averla uccisa, i suoi assassini avrebbero aspettato alcune ore prima di decapitarla e amputarle entrambe le mani.

Un rito macabro, probabilmente per far pagare alla ventiquattrenne qualche sgarro nell’ambiente della prostituzione. Un delitto che, secondo gli inquirenti, sarebbe maturato nell’ambito di una faida tra i clan albanesi che gestiscono il racket della prostituzione sulle strade della Lombardia. Resta un mistero il luogo dove la giovane sia stata uccisa: sicuramente non dove la mattina di venerdì 19 novembre un pensionato di Osio Sotto ha rinvenuto il cadavere mutilato. A qualche metro dal corpo, adagiato sul fondo di un fosso asciutto e coperto dai rovi, i carabinieri avevano anche rinvenuto una pala sulla quale sono state trovate due tracce di sangue: non è escluso che gli assassini fossero inizialmente intenzionati a seppellire il cadavere di Fatmira e che siano poi stati interrotti.

Nessuna persona è comunque mai stata iscritta nel registro degli indagati: nelle settimane successive al delitto i carabinieri di Bergamo e Treviglio hanno ascoltato decine di persone, quasi tutte di nazionalità albanese, che avevano avuto contatti con la ventiquattrenne uccisa. La ragazza viveva in un appartamento di via Zambonate a Milano assieme a un suo connazionale, lo stesso che, dopo il ritrovamento, aveva effettuato il riconoscimento del cadavere. Il numero delle persone sospettate si è ristretto a una decina di individui, tra i quali ci sarebbero gli esecutori materiali del delitto e i mandanti.

La ragazza era stata data per dispersa due giorni prima del rinvenimento del suo cadavere: Fatmira Gjegji si prostituiva da alcuni mesi lungo l’ex statale 525 del Brembo a Osio Sotto, nei pressi dello svincolo per il centro del paese, a qualche chilometro di distanza dal luogo in cui è stato rinvenuto il suo cadavere. Da quando è stata trovata morta all’incrocio è stato collocato un mazzo di fiori.

(09/12/2004)

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