Federconsumatori: aumento?
Uniacque è senza nessun alibi

Nel Comune di Bergamo il 1° giugno 2012 Uniacque aumentò la tariffa dell’acqua potabile del 75,3% rispetto al mese precedente: adesso ci vengono a imporre un ulteriore aumento del 10% retroattivo di un anno: con che alibi? Se lo chiede Federconsumatori.

«Nel Comune di Bergamo il 1° giugno 2012 ( soltanto 18mesi fa) Uniacque aumentò la tariffa dell’acqua potabile del 75,3% rispetto al mese precedente: adesso ci vengono a imporre un ulteriore aumento del 10% retroattivo di un anno: con che alibi?»

«Non va dimenticato che i Cittadini hanno già pagato per la messa in opera delle reti e, in buona parte, anche per la costruzione degli impianti di depurazione inesistenti (soldi accantonati dall’Aato e poi “girati” ad Uniacque)».

«A nostro parere, come già denunciato pubblicamente, in questa vicenda la Provincia ha diverse responsabilità:

1) svolge in modo discutibile il ruolo di indirizzo dell’Ufficio d’Ambito;

2) “tiene il piede in due scarpe” facendo parte dei Consigli di Amministrazione delle Società che non vogliono far parte del Sistema Idrico Integrato territoriale, nei confronti dei quali Uniacque legittimamente ha avviato un contenzioso davanti al Tar;

3) non ha minimamente contribuito alla realizzazione di quello che era l’obiettivo fondante della creazione di Uniacque, ovvero un Sistema Idrico Integrato che applicasse uguali tariffe e pari qualità del servizio erogato ai Cittadini orobici».

«Ancora oggi buona parte del nostro territorio non concorre a questo meccanismo “virtuoso”: nonostante il problema delle maxi multe incombenti sia un problema comune. Il tutto si svolge a spese degli Utenti che abitano nei 166 Comuni aderenti ad Uniacque, mentre gli abitanti dei rimanenti 78 Comuni è come se abitassero in un’altra Provincia».

«In questo quadro poco virtuoso, indipendentemente dalla situazione di crisi in cui versiamo, la maggior parte dei Sindaci, preoccupati di avere da Uniacque quanto concordato in fase di cessione delle reti, non intervengono a porre un limite al saccheggio legalizzato dei soldi delle famiglie bergamasche».

«Federconsumatori rivolge un appello ai Consiglieri provinciali che lunedì prossimo avranno l’occasione di stare dalla parte dei Cittadini, magari proponendo modifiche al Piano economico – finanziario 2013/2017 di Uniacque che sarà sottoposto alla Loro valutazione».

Umberto Dolci

(presidente Federconsumatori Bergamo)

© RIPRODUZIONE RISERVATA