Festa della donna: spesso le lavoratrici dopo un infortunio perdono il posto e il compagno

Domani si celebra la festa della donna e, a parte le varie manifestazioni più o meno folcloristiche, è un’occasione propizia per parlare dei problemi veri del mondo femminile, a cominciare da quelli che riguardano la sfera del mondo del lavoro. Secondo dati forniti in una conferenza stampa che si è tenuta ieri in prefettura, dal presidente provinciale dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), Franco Bettoni e dal direttore dell’Inail, Emanuele Amarù, si registra un calo del 3% degli infortuni delle lavoratrici (da 3.962 del 2002 a 3.837 del 2003), mentre i casi mortali sono passati dai 4 del 2002 ai 3 dell’anno scorso.

E questa è una buona notizia. Quella preoccupante, invece, riguarda gli effetti degli incidenti sul lavoro che spesso debbono sopportare le vittime. Infatti, è stato verificato che, in seguito ad incidente sul lavoro, il 60 per cento delle donne perde il posto ed una su cinque perfino il compagno della vita. Una "menomazione affettiva" che si aggiunge a quella fisica e che rende ancora più difficile superare il trauma psicologico legato alla disabilità.

La flessione degli infortuni femminili si concentra nella fascia d’età fino a 34 anni, a segnalare una maggiore sensibilità della popolazione più giovane per le condizioni di sicurezza. In testa per numero di incidenti il settore tessile (tradizionalmente «rosa», con due addetti su tre del gentil sesso), seguito dal commercio e dai servizi vari. In ogni comparto la percentuale maggiore di incidenti (circa il 20 per cento) si verifica nel tragitto casa-lavoro, con lesioni soprattutto alla mano (circa il 30%) e alla colonna vertebrale (quasi il 20%).

Senza dimenticare che le insidie per una donna, oltre che in fabbrica o in ufficio, si nascondono tra le pareti domestiche. Consapevoli dei rischi, 44.000 casalinghe bergamasche, con una adesione tra le più alte in Italia, si sono iscritte all’assicurazione obbligatoria dell’Inail. Ed è proprio scontrandosi con le problematiche legate alla gestione della famiglia e dalla casa che per una donna vittima di infortunio diventa più difficile ripartire.

(07/03/2004)

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