Fiamme Gialle in azione contro il «caporalato»

Blitz dell’Arma al condominio Athena di ZingoniaContinua l’attività della Guardia di finanza bergamasca a contrasto del fenomeno della immigrazione clandestina e del lavoro nero.Nella scorsa settimana, la Compagnia di Treviglio ha effettuato un controllo nei confronti di una azienda artigiana, con sede nel comune di Cologno al Serio, dedita al confezionamento di capi da abbigliamento femminile per conto di un’altra azienda della zona. L’accesso, avvenuto nelle ore serali, ha fatto individuare 7 persone intente a lavorare sulle macchine da cucire, di cui 3 prive del permesso di soggiorno. Nei loro confronti sono state avviate le procedure per l’espulsione e la titolare della ditta, una giovane asiatica, è stata deferita all’Autorità giudiziaria per la violazione alle norme del testo unico in materia di immigrazione.Gli sviluppi investigativi di questo controllo e la collaborazione di alcuni immigrati regolari hanno fatto emergere l’esistenza, nel settore delle costruzioni, di fenomeni di c.d. “caporalato” a danno di immigrati extracomunitari. Pertanto, domenica 5 ottobre u.s., finanzieri della Compagnia di Treviglio hanno effettuato un accesso presso una grossa impresa operante nel settore della costruzione di prefabbricati con sede nel comune di Calvenzano. Il blitz è stato reso difficoltoso dalla presenza di “vedette” appostate lungo il perimetro esterno dell’area operativa della società con il compito di avvisare i lavoratori che erano all’interno di un eventuale controllo delle Forze dell’ordine. Nonostante ciò, i militari sono riusciti ad entrare senza essere notati e hanno rilevato che 15 persone di nazionalità egiziana erano intente a predisporre le strutture in ferro utilizzate per la realizzazione dei manufatti in cemento armato destinate alla costruzione dei capannoni. Alcune di esse hanno tentato di fuggire nelle campagne circostanti ma sono state prontamente fermate. Solo 9 di questi soggetti possedevano regolare permesso di soggiorno, mentre i rimanenti 6, privi di documenti, sono stati condotti in caserma e sottoposti ai rilievi fotosegnaletici. Trattandosi di clandestini, sono state avviate le procedure per l’espulsione. Tre di questi erano già stati arrestati in precedenza per inottemperanza dell’invito a lasciare il territorio dello Stato. I sei clandestini e il titolare della società sono stati inoltre deferiti all’autorità giudiziaria per i reati, previsti dal testo unico sull’immigrazione, di ospitalità e impiego di manodopera clandestina.Sono tuttora in atto i necessari approfondimenti per ricostruire le reali responsabilità in ordine al reclutamento ed all’impiego di tali lavoratori. (08/10/2008)

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