Frane ed esondazioni: 188 paesi a rischio
L’esperto: «Monitorare coni volontari»

Per esondazioni e frane sono a rischio in Bergamasca ben 188 Comuni. Lo conferma il piano per l’assetto idrogeologico secondo il quale 28 paesi hanno forti problemi di dissesto.

«Occorre monitorare con l’aiuto di volontari», dice l’esperto, Sergio Chiesa già dirigente di ricerca al Cnr-Idpa (Istituto per la dinamica dei processi ambientali).Il geologo sostiene che la Protezione civile è una risorsa particolarmente utile per controlli periodici di aree critiche.

Negli ultimi anni stiamo assistendo a fenomeni meteorologici particolarmente violenti causati dai cambiamenti climatici. Pensa che questo abbia peggiorato la situazione delle zone già «fragili» del nostro territorio?
«Prima va chiarito un punto: i cambiamenti ci sono sempre stati, viviamo su un pianeta dinamico che, diciamolo, ne ha già viste di tutti i colori. Senza dinamismo non ci sarebbe “vita”. La Terra cambia rapidamente e proprio per questo, come per il corpo umano, servono esami recenti per poter fare una corretta diagnosi, scegliere la cura adeguata e limitare quindi i danni».

«Nel caso del dissesto idrogeologico - aggiunge Chiesa- ciò si traduce nella necessità di monitorare lo stato di fatto del territorio. Questo vale soprattutto per il reticolo idrico minore, estremamente esteso ma incredibilmente difficile da indagare. Le mappe topografiche non sono sufficienti poiché non forniscono informazioni puntuali, ad esempio, sullo specifico torrente che è interrotto da tronchi caduti nel suo corso».

Quindi monitorare il territorio è un passaggio fondamentale per una corretta prevenzione.

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