Freddo, cambia l’estate a tavola
Con l’intramontabile polenta

Luoghi comuni che vanno a farsi benedire, e non è poi un male. Comparsi come sempre puntualissimi ai primi raggi di sole estivi, i servizi tv con i «preziosi» consigli dei nutrizionisti su come affrontare a tavola l’inevitabile «bolla» di caldo.

Luoghi comuni che vanno a farsi benedire, e non è poi un male. Comparsi come sempre puntualissimi ai primi raggi di sole estivi, i servizi tv con i «preziosi» consigli dei nutrizionisti su come affrontare a tavola l’inevitabile «bolla» di caldo (privilegiare la frutta e la verdura, ma va? Bere di più: ma va? Perché non ci avevo mai pensato prima?) sono stati riposti nelle teche alla voce «tenere da parte per la prossima estate», naturalmente sperando in un’estate dall’andamento climatico normale,

Via con la polenta quindi, ma non quella grigliata da servire con lo strinù, quella appena fatta, fumante, da farcire a portafoglio (ol chisciol) con una fetta di Taleggio o di Strachitunt o di Casera. Scherzi a parte, è chiaro che l’andamento stagionale dopo aver spiazzato le raccomandazioni dei sedicenti esperti ha sovvertito anche le abitudini alimentari dettate dal buon senso prima che dalla scienza.

Le analisi sui consumi hanno confermato in fondo ciò che era percepibile a vista d’occhio. Va da sé, la contrazione più evidente è stata quella della vendita dei gelati, ed in particolare quelli da passeggio. Quante volte sono state le occasioni per passeggiare senza avere le mani occupate per reggere non il cono, ma l’ombrello? Un’impresa da giocolieri, riuscire a farlo contemporaneamente.

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