Gandi sull’Udc: «Né stile né coerenza»
La replica: vota Gori per una poltrona

Il capogruppo Pd bacchetta Valerio Bettoni e i «presunti giovani» dell’Udc, rei di fare «bella cera in presenza di Gori» salvo attaccarlo sui giornali. La replica: Gandi accetta il candidato imposto da Roma in cambio di una poltrona da vicesindaco.

Lui li chiama «presunti giovani», loro definiscono il suo attacco «patetico»: un buon inizio settimana nell’ambito dei rapporti tra centrodestra e centrosinistra. A dare fuoco alle polverin ci pensa Sergio Gandi, capogruppo Pd a e futuro vice di Gori nel caso conquisti Palafrizzoni.

«La cosa più triste di questa campagna è vedere come alcuni voltano la frittata: un candidato di Fi alle europee che, dopo avere passato partiti e liste civiche, si era chiamato fuori dicendo che era stanco e che non si riconosceva certo nel centrodestra e che oggi è lì, come se niente fosse». E fin qui la risposta spetterebbe a quel Valerio Bettoni (il ritratto è il suo...) che la sua campagna elettorale la fa alla vecchia maniera: mettendo su chili tra cene elettorali varie e non dilettandosi su Facebook .

Poi Gandi torna su Palafrizzoni e mette nel mirino l’Udc: «Ancora peggio, i presunti giovani Udc, che dichiarano di stimare molto Gori e poi gli danno addosso definendolo un radical chic che non conosce la città (bella cera in sua presenza, finto perbenismo e attacchi sulla stampa: che stile!) e soprattutto che, dopo 5 anni di opposizione, oggi - da non credere, ma è vero! - dichiarano di voler cambiare la città (testuale) con il sindaco uscente, che hanno duramente criticato per 5 anni e che è in consiglio da 44 anni. Alla faccia della coerenza, dello stile, della politica come servizio e chi più ne ha, più ne metta».

Tempo poche ore e arriva la replica dell’Udc: «Davvero patetico l’attacco che ci viene rivolto dal capogruppo del Pd sul suo profilo Facebook. Gandi parla di coerenza dimenticandosi della sua celebre frase su Gori: “Insegniamo ai milionari il rispetto di chi è qui da vent’anni e ci ha messo del suo in innumerevoli occasioni. Faccia quel che deve e non vada in cerca di una popolarità che ha già”. Sembra anche dimenticarsi di essere stato il primo firmatario e promotore di una mozione a sostegno di Elena Carnevali come sindaco di Bergamo e di essere stato fra i non sostenitori di Gori per la corsa al Senato».

«Il paladino della democrazia e della coerenza Gandi accetta il candidato imposto da Roma in cambio di una promessa di poltrona da vice sindaco. Una volta la sinistra si definiva culturalmente ed eticamente diversa, oggi per vincere si affida all’uomo Mediaset prodotto dal Berlusconismo. Forse, prima di parlare di coerenza, Gandi dovrebbe sciacquarsi la bocca o, quantomeno, sforzarsi ad usare di più la memoria».

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