Gazzaniga, la bomba a casa Gamba
Si cercano testimoni per le indagini

La proprietà di Gianfranco Gamba, capannone e abitazione, sorge poco distante dalla strada provinciale e l’esplosione è avvenuta alle 19,20 di martedì sera della scorsa settimana. Qualcuno dunque potrebbe aver visto qualcosa.

La proprietà di Gianfranco Gamba, capannone e abitazione, sorge poco distante dalla strada provinciale e l’esplosione non è avvenuta in piena notte, bensì alle 19,20 di martedì sera della scorsa settimana. Qualcuno dunque potrebbe aver visto qualcosa di utile alle indagini: qualcuno potrebbe fornire agli inquirenti una pur sommaria descrizione fisica di chi ha lanciato l’ordigno, oppure di un veicolo che potrebbe essersi allontanato in tutta fretta dal luogo dell’atto intimidatorio – il terzo dopo l’incendio dello chalet e le scritte ingiuriose sui muri – commesso ai danni dell’imprenditore.

Intanto l’elemento su cui si concentra l’attenzione degli inquirenti è la tipologia di ordigno utilizzato: non rudimentale, bensì una vera e propria bomba a mano, di fabbricazione estera. Secondo indiscrezioni i resti dell’ordigno saranno presto analizzati da esperti del ramo, che potranno forse fornire agli inquirenti elementi certi sul modello e, quindi, sui possibili canali di approvvigionamento.

Gianfranco Gamba, marito di Mariuccia Pezzoli, dell’omonimo gruppo imprenditoriale (Ricamificio Pezzoli e Texcene), è il principale testimone nell’inchiesta che vede indagato l’ex sindaco di Valbondione, Benvenuto Morandi, accusato di aver distratto soldi dai conti correnti dei suoi clienti, quando era direttore della filiale Private della Intesa Sanpaolo di Fiorano al Serio. Dieci milioni sarebbero spariti proprio dai conti di Gamba e dei suoi familiari.

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 29 gennaio

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