Gdf, blitz nella Bergamasca
Sequestrati immobili e terreni

Sequestrati anche immobili e terreni nelle province di Bergamo nel blitz messo in atto dalla Guardia di Finanza di Firenze. I sequestri sono avvenuti nei confronti di quattro persone arrestate con l’accusa di associazione a delinquere transnazionale dedita all’abusivismo finanziario.

Ha coinvolto anche la Bergamasca il blitz avvenuto nella giornata di martedì 8 aprile per opera dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Firenze: i militari hanno compiuto un sequestro di beni mobili e immobili, che ha coinvolto anche il nostro territorio, per un valore di 5 milioni di euro nei confronti di quattro persone arrestate dalle Fiamme Gialle nel 2013 con l’accusa di associazione a delinquere transnazionale dedita all’abusivismo finanziario.

I sigilli sono scattati a seguito di un decreto di sequestro preventivo per equivalente delle imposte non versate, emesso dal gip di Firenze Angelo Antonio Pezzuti. Secondo quanto spiegato dalla Guardia di finanza, l’esame del contenuto dei pc sequestrati agli indagati ha permesso di calcolare «l’ammontare delle somme che il sodalizio criminale ha incassato illecitamente negli ultimi due anni esercitando in Italia la gestione non autorizzata di rapporti finanziari con diversi imprenditori italiani».

In particolare, l’organizzazione criminale formulava proposte di investimento e gestiva le risorse finanziarie raccolte riallocandole oltre frontiera, in particolare in Svizzera e nel Principato di Monaco. In base a quanto accertato dalle Fiamme Gialle, «i principali compensi per l’organizzazione derivavano dal pagamento di una percentuale dell’ 1,5% annuo sul capitale investito, che i clienti versavano ad una società di diritto elvetico come commissione per la gestione dei fondi allocati su conti correnti accesi presso istituti di credito monegaschi, o ancora elvetici».

Secondo quanto emerso, tra i beni sequestrati ci sono autovetture di lusso, tra cui una Bentley del valore di circa 130.000 euro, e 220 sterline d’oro che erano custodite in una cassetta di sicurezza in una banca di Milano.Sequestrati anche immobili e terreni nelle province di Bergamo e Torino, oltre a conti correnti per un valore complessivo di 100.000 euro.

L’analisi dei pc sequestrati nel 2013 agli arrestati ha permesso di risalire ai nomi di alcune decine di imprenditori italiani, che si sono rivolti al gruppo criminale per portare denaro oltre frontiera. Nei prossimi mesi, spiega la Gdf, alcuni di loro potrebbero essere indagati per aver occultato capitali al fisco italiano detenendoli illegalmente all’estero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA