Gentiloni: «Pagato un riscatto?
Siamo contrari. Solo illazioni»

«Considero inaccettabile che qualcuno dica che Vanessa e Greta se la sono cercata»: lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervenendo alla Camera sulla liberazione delle due ragazze.

«Solo illazioni». Così ha commentato le voci sul presunto pagamento di un riscatto per la liberazione delle due cooperanti italiane in Siria. «L’Italia in tema di rapimenti si attiene a comportamenti condivisi a livello internazionale, sulla linea dei governi precedenti: è la linea dell’Italia» ha sottolineato il ministro intervenendo a Montecitorio sulla liberazione delle due ragazze italiane, accompagnato da un applauso dell’aula. Invero parecchio vuota: sono presenti una cinquantina di deputati: la pattuglia più nutrita è quella del Pd. «Ho dato il bentornato a Greta e Vanessa: l’ho fatto a nome del governo e a nome dell’Italia intera».

Le ragazze, ha riferito il ministro, «sono molto provate ma sono libere. Un grande Paese si impegna a proteggere e a salvare la vita dei propri cittadini sequestrati, e quando ci riesce si unisce per ringraziare chi li ha liberati: i Servizi, l’unità di crisi della Farnesina e tutti quelli che hanno contribuito al successo».

«L’Italia nella lotta al terrorismo non accetta lezioni da nessuno. Considero inaccettabile che qualcuno abbia detto che Vanessa e Greta se la siano cercata. L’Italia ha bisogno di questi cooperanti e di questi volontari», ha aggiunto Gentiloni. Vero è comunque che «le due connazionali non hanno mai purtroppo informato le autorità italiane della loro intenzione di raggiungere la Siria né del loro avvenuto ingresso nel Paese» ha rilevato.

Ma ad ogni modo «accanto alla prudenza altre virtù non possono essere dimenticate: la generosità e il coraggio. Qualità che ho visto in tanti campi profughi, incontrando volontari e cooperanti italiani. L’Italia ha bisogno di loro. Credo che il parlamento debba ringraziare questa generosità e questo coraggio, che naturalmente devono coordinarsi con l’azione dello stato».

Il ministro ha rivolto altresì «un pensiero speciale alle famiglie di padre Dall’Oglio e Lo Porto. Ancora due vicende che hanno bisogno dell’Italia cui stiamo lavorando con massimo impegno e discrezione. Leggo in queste ore di molti inviti alla prudenza e li condivido. E so che Greta e Vanessa saranno le prime a condividerli, dopo la drammatica esperienza che hanno vissuto. Tali inviti valgono per tutti, cooperanti e lavoratori, turisti e missionari, giornalisti»

E sulla matrice del sequestro: «Benchè sia avvenuto in una zona controllata da Al-Nusra, risulta arduo segnare un preciso confine tra le assai diffuse iniziative criminali» e quelle «di matrice religiosa».

Gregorio Fontana, deputato bergamasco di Forza Italia e membro della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, commentando l’intervento del Ministro Gentiloni in Aula ha dichiarato: «Fin dalle prime notizie siamo stati, come parlamentari bergamaschi, in contatto con la Farnesina per seguire da vicino questa vicenda, desidero ringraziare il Governo, e in particolare il sottosegretario Della Vedova, di averci tenuto al corrente di tutti gli sviluppi della vicenda, consapevoli che discrezione e riservatezza in questi casi possono essere decisivi».

«La liberazione di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli è sicuramente un fatto positivo; l’attuale Governo, muovendosi nel solco tracciato in passato, ha messo al primo posto il dovere dello Stato di adoperarsi con ogni mezzo per la salvezza e il ritorno a casa dei nostri connazionali prigionieri o in pericolo. Un plauso, in particolare, va ai nostri servizi di Intelligence, che si sono mossi con efficienza e determinazione, dando una conferma dell’alta professionalità che caratterizza il loro operato, in una linea di rigorosa continuità istituzionale, che prescinde dal fisiologico variare del colore delle maggioranza politiche» prosegue Fontana.

«Ciò detto, ci si augura che il Governo prenda in seria considerazione l’adozione di ogni provvedimento volto non solo a evitare che i nostri connazionali si trovino in aree a rischio, ma anche a dissuadere le Ong o organizzazioni di volontariato dall’operare in zone nelle quali sia alta la probabilità che si verifichino azioni lesive nei confronti della libertà e della vita di cittadini italiani. In questo senso Forza Italia sta elaborando delle proposte normative nelle quali si preveda in particolare di sanzionare la condotta delle Organizzazioni che, agendo in contrasto con le indicazioni del Governo, si rendano indirettamente responsabili di situazioni di pericolo per i nostri connazionali, costringendo il Governo, non solo ad intervenire, ma anche a mettere repentaglio la vita degli operatori della nostra Intelligence o delle nostre Forze Armate»

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