Giro di quadri falsi, i denunciati
si sono incastrati con le loro mani

Il giro di quadri falsi che ha portato alla denuncia di otto persone, 6 bergamaschi e due bresciani, è stato scoperto dai carabinieri di Bergamo anche grazie al disaccordo tra i «soci». Tre degli otto denunciati infatti si erano organizzati per comprare un falso Constable e rivenderlo a una cifra enormemente maggiore, e ognuno aveva versato la sua quota. Prima di portare a termine l'operazione, però, uno si è tirato indietro e ha chiesto la restituzione della sua quota più gli interessi. A questo punto un altro lo ha denunciato per usura.

Il secondo filone di indagine è partito per la segnalazione del pittore che ha eseguito le copie. Nel 2008 l'artista aveva visto su una rivista del settore una delle sue opere, copia del dipinto «Superficie 307» dell'artista Giuseppe capogrossi, risalente al 1970, in vendita in una Galleria di Torino per 500 mila euro. Il pittore bergamasco si era rivolto ai carabinieri segnalando la truffa e da allora erano cominciate le indagini per risalire all'autore del falso e ai venditori.

I carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo hanno stretto il cerchio in questi giorni, denunciando otto insospettabili (tra cui imprenditori e avvocati). L'autore dei falsi, già noto alle forze dell'ordine, realizzava le opere nel suo garage con una tecnica particolare: si faceva stampare su tela in bianco e nero la foto del quadro che voleva copiare, poi la colorava con tempere acriliche e la rivestiva con uno spray che creava l'effetto «quadro ad olio». Falsificati anche i certificati di autenticità. Tra i dipinti sequestrati dai carabinieri diversi De Chirico, Basquiat, Vedova, che l'uomo vendeva sia da solo che con la complicità degli altri sette. 

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