Gori si presenta ufficialmente
«Tutto il Pd bergamasco è con me»

Si è presentato all’incontro con la stampa con uno zainetto sulle spalle e con una camicia senza la cravatta, in stile «renziano». Questo il look di Giorgio Gori, candidato sindaco di Bergamo per il Pd: «Tutto il Partito democratico è con me, porterò a Bergamo l’esperienza acquisita in azienda».

Si è presentato all’incontro con la stampa con uno zainetto sulle spalle e con una camicia senza la cravatta, in stile «renziano». Questo il look di Giogio Gori, candidato sindaco di Bergamo per il Pd: «Tutto il Partito democratico è con me, porterò a Bergamo l’esperienza acquisita in azienda».

L’ex manager di Magnolia ed ex direttore di Canale 5 ha lanciato la propria candidatura alle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative: nel corso di una conferenza stampa nella sala del Mutuo soccorso di Bergamo (luogo storico della sinistra bergamasca), Gori ha fatto intendere di essere l’unico candidato del Pd, dopo il passo indietro della parlamentare Elena Carnevali (cui è andato un forte ringraziamento), al suo fianco durante l’incontro, assieme all’onorevole Antonio Misiani. Gori ha tra l’altro sottolineato che «è la prima volta che il Pd trova il candidato sindaco al suo interno».

«Non esistono più renziani, bersaniani, civatiani o cuperliani, ma c’è il Pd. Gli elettori hanno espresso una chiara volontà di cambiamento scegliendo Renzi. Ora anche qui a Bergamo il Pd deve mettersi al centro - ha continuato Gori -.Il Pd è l’unica forza che può garantire un cambiamento e per questo ho messo a disposizione del partito la mia candidatura. Qui a Bergamo vivo io con tutti i miei familiari ed è per questo che la amo».

«Credo in una politica onesta, disinteressata e competente», ha aggiunto Gori, spiegando che «l’obiettivo è quello di unire le forze che non hanno condiviso l’operato dell’amministrazione. Questa è una città con tutte le potenzialità per poter volare alto - ha proseguito Giorgio Gori -, anche se ha dovuto fare i conti con la crisi economica».

«Il perchè del mio impegno? Sono convinto - dice Gori - che non si può sempre stare alla finestra a criticare gli altri. L’obiettivo è non disperdere ma di arricchire il patrimonio di chi ha fotografato la città con intelligenza e voglia di fare . Mi candido – in primo luogo alle primarie – perché penso che Bergamo meriti più di ciò che ha. Mi candido perché possiamo, insieme, lavorare per una città migliore. Le potenzialità ci sono: per la ricchezza del suo tessuto sociale e produttivo, per la sua bellezza, per le sue risorse culturali, Bergamo può aspirare ad attrarre intelligenze, investimenti e visitatori, può offrire ai giovani che ha cresciuto una prospettiva per restare o per tornare, può essere una città vivace e al tempo stesso attenta ai bisogni dei soggetti più fragili, generosa e solidale, capace di valorizzare le tante energie di cui è ricca.

Non è quello che è accaduto in questi ultimi anni, caratterizzati dalla crisi, anche per responsabilità di un’amministrazione rinunciataria. Per questo serve una svolta».

Tra i punti principali del programma di Gori, il welfare (con l’intenzione di partecipare attivamente al Fondo Diocesano Famiglia e Lavoro), la Bergamo smart city, lo stop al consumo di suolo, una forte rivalutazione della cultura e del turismo bergamasco (grande attenzione alla figura di Gaetano Donizetti), la sicurezza (che non deve essere una tema caro solamente al centrodestra). Gori ha aperto anche alla possibilità di creare un lugo di culto anche per le religioni diverse da quella cattolica.

Anche se i tempi sono ancora prematuri, Gori non ha escluso la possibilità di presentare anche una propria lista civica a sostegno della candidatura, così come fatto anche da Roberto Bruni o da Franco Tentorio.

Gli altri candidati alle primarie del Pd sono Nadia Ghisalberti (Patto civico) e Rocco Gargano (Micromega).

© RIPRODUZIONE RISERVATA