Governo, adesso cosa succede?
Mattarella convoca Cottarelli

Niente governo gialloverde: Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio designato, ha rimesso l’incarico al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E ora che succede?

La strada verso il governo sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega Nord si è bloccata domenica sera dopo un colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio designato Giuseppe Conte. Che ha deciso di rimettere l’incarico dopo aver ricevuto un secco no dal Quirinale sul nome di Paolo Savona. Il noto economista, tra le voci più critiche nei confronti dell’Euro, era stato indicato come il futuro ministro dell’Economia. Mattarell, subito dopo il colloqui, ha detto: «Ho chiesto per quella posizione un esponente politico della maggioranza aderente al programma approvato dalle due forze politiche. Quella dell’adesione all’euro è una scelta fondamentale per il futuro del nostro paese e dei nostri giovani. Ma non è stato un tema discusso nella campagna elettorale».

La feroce reazione delle due forze politiche non si è fatta attendere. Luigi Di Maio, il leader del M5S, ha annunciato che proporrà al Parlamento di discutere l’impeachment contro il capo dello Stato. Matteo Salvini invece ha chiesto subito una data per le elezioni. Matterella poteva porre il veto? La Costituzione assegna al presidente della Repubblica il potere di nominare i ministri e al presidente del Consiglio quello di proporli. Mai però si era arrivati a un simile scontro istituzionale tra il presidente e una così ampia maggioranza parlamentare.

Mattarella ha annunciato che oggi, lunedì 28 maggio, riceverà il professor Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici dell’Università Cattolica. Durante i governi Letta e Renzi l’economista è stato commissario alla spending review, anche se il suo lavoro non è stato applicato fino in fondo dagli esecutivi. Cottarelli piace al Movimento 5 Stelle, anche se lo strappo con il presidente della Repubblica porterà a una sfiducia immediata. I grillini, la Lega e Fratelli d’Italia hanno già annunciato che non lo sosterranno con i voti in aula.

Dopo aver incontrato Mattarella Cottarelli dovrà consultare le forze politiche per verificare un’eventuale maggioranza. Se, come probabile, non si troveranno i voti, il capo dello Stato sarà obbligato a sciogliere le Camere. A quel punto partirà ufficialmente la campagna elettorale. La legge stabilisce che per procedere a nuove elezioni devono passare 45 a 70 giorni dallo scioglimento delle Camere, ma con la normativa sul voto all’estero, questo lasso di tempo sale da 60 a 90 giorni.

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