Grassobbio in lutto per Davide
Malato di cuore, è morto a 9 anni

Una grande folla arriverà lunedì 2 giugno a Grassobbio - qualcuno anche da fuori provincia - per l’ultimo saluto al piccolo Davide Vecchi: il bambino di 9 anni si è spento venerdì sera al Papa Giovanni XXIII, in seguito ad alcune patologie cardiache.

Una grande folla arriverà lunedì 2 giugno a Grassobbio - qualcuno anche da fuori provincia - per l’ultimo saluto al piccolo Davide Vecchi: il bambino di 9 anni si è spento venerdì sera al Papa Giovanni XXIII, in seguito ad alcune patologie cardiache. Il funerale sarà celebrato alle 15 nella parrocchiale del paese

In paese, queste sono ore di dolore. Ma «Davide ci ha dato un grande insegnamento di vita - sottolineano i genitori, la mamma Monica e il papà Emanuele, entrambi 41enni -: nostro figlio non si lamentava mai e non diceva mai che stava male. Ha sempre affrontato la malattia con il suo sorriso e la sua gioia. Dobbiamo imparare questo».

Anche nei periodi in ospedale, il piccolo ha risposto positivamente al dolore di quei momenti: «Era lui che dava conforto agli altri ammalati, anche ai più adulti», ammette la mamma. La sua spensieratezza era tangibile nei piccoli gesti quotidiani. «Era pieno di vitalità» ricorda la mamma.. Davide amava vivere a colori, in tutta la sua spensieratezza: «Pochi minuti prima di spegnersi - proseguono i genitori - in ospedale stava facendo un disegno con suo cugino Manuel».

Dalla nascita Davide stava lottando con le patologie legate a un’ipertrofia cardiaca, una malformazione diagnosticatagli quando aveva solo 2 mesi di vita. Dopo il trapianto, avvenuto all’età di 2 anni e mezzo, le sue condizioni di salute si sono aggravate dallo scorso mese di luglio: le coronarie gli si erano chiuse e il piccolo era stato colto da un arresto cardiaco. Da quel momento il suo quadro clinico era diventato molto precario, come confermato nell’ultimo controllo medico effettuato martedì scorso al Papa Giovanni. Il bimbo non ha più fatto ritorno a casa, in vicolo Brescia: è stato trattenuto in ospedale per il cambio di terapia e in attesa di un nuovo trapianto. Ma Davide non ce l’ha fatta.

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