I binari ci sono, il tram resta lontano

I binari ci sono, il tram resta lontanoIn via David spuntano le prime rotaie per le Valli. In ritardo il deposito, Sirio è ancora a Pistoia. E in via Corridoni i residenti si lamentano: cantiere fermo, negli scavi ristagni e insetti

Qualche metro di rotaia, posato tra via David e via San Fermo. E già si riaccende la speranza: vedere passare il Tram delle Valli.

Ma il fiammante Sirio, che collegherà Bergamo ad Alzano Lombardo, è ancora parcheggiato a Pistoia, nei cantieri Ansaldo Breda dove è stato costruito. Il primo a frenare sui binari, nuovi di pacca, è l’ingegner Antonio Macchi, direttore generale delle Tramvie elettriche bergamasche (Teb).

«Si tratta di pochi metri di rotaia – precisa – . Nelle condizioni attuali si potrà procedere per non più di 500-600 metri, ma il percorso per entrare in funzione deve raggiungere almeno due o tre chilometri di lunghezza. È nato il primo pulcino, ma non è il caso di cantare vittoria. La posa non è ancora definitiva e rimangono dei problemi da risolvere, come quello della scambistica dei binari. Per rendere percorribili le rotaie sono necessari più di un intervento, come l’allineamento e il ballast, la sabbia ghiaiosa che va messa sotto la massicciata ferroviaria per attutire le vibrazioni».

E sulla strada gli ostacoli non mancano. A giorni dovrebbero iniziare i lavori di rafforzamento del ponte di Borgo Palazzo, che permetteranno di rimuovere, entro settembre, la struttura in acciaio provvisoria, montata dopo il crollo del 18 febbraio scorso. Si procederà con pilastri d’acciaio interni, per evitare eccessivi disagi per la circolazione e soprattutto di intaccare la facciata, sottoposta al vincolo della Soprintendenza.

A rilento anche la messa a punto del deposito di Ranica, dove Sirio troverà casa. «Siamo in ritardo nella costruzione del deposito e di altre infrastrutture – spiega Gianfranco Ceruti, presidente della Teb – , a causa delle norme antisismiche che sono sopravvenute e a cui dobbiamo adeguarci. Stiamo valutando costi e progettazioni. Il tutto ha bloccato la consegna del tram, che slitta all’anno prossimo». Salta così anche il collaudo sul mini-binario, inizialmente previsto nel tratto da Borgo Palazzo a via San Fermo. «Vista l’impossibilità di effettuare la prova a Bergamo – aggiunge Ceruti – , Sirio sta superando i test di funzionamento a Pistoia».

Se nei cantieri di via S. Fermo e David gli operai della Bergatram (la società composta al 50 per cento dal Consorzio cooperative costruzioni di Bologna che ha vinto l’appalto per la tramvia e al 50 per cento dall’associata Cesi di Imola) sono all’opera, in via Corridoni l’intervento è fermo. E a lamentarsi sono ancora una volta i residenti. «Gli scavi non vanno avanti da tempo – protestano – . Si sono formate delle fosse, dove il liquame di una fognatura continua a defluire e ristagnare. Il che causa uno sgradevole odore, oltre alla presenza di insetti e topi».

La storia del tram risale a quattro anni fa. Nel luglio del 2000 il Comune di Bergamo, con la Provincia, ha dato vita alle Tramvie elettriche bergamasche (Teb), «girando» alla nuova società il finanziamento ministeriale per la realizzazione del tram su binari in città pari a 60 milioni di euro.

Il 10 giugno 2002, in via David, la posa della prima pietra. La prima tratta della rete collegherà Bergamo ad Alzano Lombardo, in Valle Seriana, e subito dopo Albino, per un totale di 12 chilometri e un costo di 125 milioni di euro. Altre tratte sono allo studio, come quella per collegare Bergamo alla Valle Brembana.

Ma il crollo nel cantiere di Borgo Palazzo il 18 febbraio scorso ha rallentano i lavori, già non troppo in regola con il calendario.

(13/07/2004)

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