I commercianti chiedono aiuto a prefetto e sindaco: «In centro troppi abusivi»

Non siamo ancora ai livelli di Venezia o altre grandi città dove ormai tra commercianti e ambulanti abusivi è scontro aperto. Ma a giudicare dal clima che si respira, qui, in via XX Settembre, durante certi fine settimana non manca molto. Anzi, manca pochissimo. Prendiamo per esempio il 20 marzo, quello che, a detta degli stessi negozianti, ha rappresentato il sabato nero, in questa escalation di smercio abusivo. Dall’incrocio con via Borfuro a Largo Rezzara era un’unica ininterrotta esposizione di borse, occhiali, cd e dvd pirata. E, purtroppo di fronte a una presenza così massiccia di venditori, un po’ di tensione è stata inevitabile.

Prima che la scintilla scocchi sul serio, i commercianti sono corsi ai ripari. Con i mezzi di sempre, civili, ma determinati: una lettera al prefetto e al sindaco, in cui, oltre a un incontro, si chiede di intervenire al più presto per porre rimedio a una situazione che ormai è al limite della sopportazione. Un disco già sentito? «Certo che sì, alle autorità ci siamo già rivolti in diverse occasioni lamentando gli stessi disagi - dice Tullio Garufi, vicepresidente del Consorzio Bergamo Centro -. Purtroppo, però, la situazione è sempre migliorata solo temporaneamente, nel giro di poche settimane tutto tornava come prima, se non peggio. È arrivato il momento di sedersi tutti attorno a un tavolo e affrontare la questione nel suo complesso, anche perché se un tempo il problema era contenuto entro limiti sopportabili, adesso ci troviamo a fronteggiare un fenomeno di dimensioni decisamente macroscopiche e di difficile gestione anche solo dal punto di vista degli spazi: non si riesce più a camminare, figuriamoci quando deve passare un automezzo».

Aggiunge un altro socio dello stesso Consorzio: «Abbiamo fatto moltissimi sforzi perché la via tornasse al decoro di un tempo anche dal punto di vista architettonico e adesso che, con l’aiuto dell’amministrazione comunale, ce l’abbiamo quasi fatta, che ci sono locali con i tavolini all’esterno, che l’arredo urbano è di prima qualità, rischiamo di vanificare tutto perché c’è gente che non rispetta le fondamentali regole della convivenza civile».

Cosa serve? Controlli di sicuro. Perché quando ci sono, la situazione ovviamente migliora. «Almeno dal giovedì al sabato dovrebbero essere ancora più assidui - incalza un altro negoziante - e non solo sulla strada. Forse bisognerebbe prendere esempio proprio dalle grandi città, dove si sta cercando di affrontare il problema in maniera più complessiva con ispezioni della Guardia di finanza anche nelle case a rischio, quelle cioè dove vivono gli immigrati non in regola, il più delle volte in condizioni penose».

(19/04/2004)

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