I computer di Bossetti al setaccio
Via internet seguiva il caso Yara

Sono cominciate da parte degli inquirenti le analisi sui due computer di Massimo Bossetti e dagli accertamenti sarebbe emerso già un dato: nella cronologia dei siti visitati da chi utilizzava quei pc risulterebbero diversi «clic» su notizie riguardanti il caso di Yara .

Sono cominciate da parte degli inquirenti le analisi sui due computer di Massimo Bossetti e dagli accertamenti sarebbe emerso già un dato: nella cronologia dei siti visitati da chi utilizzava quei pc risulterebbero diversi «clic» su notizie riguardanti il caso di Yara Gambirasio, riportate per lo più da portali di informazione.

Un dato sospetto? Sì, se si pensa che Bossetti è l’uomo che ora si trova in cella con l’accusa di aver ucciso la tredicenne di Brembate Sopra, e a cui è contestata una sfilza di aggravanti, fra cui quelle delle sevizie e della crudeltà.

No, potrebbe non essere un dato significativo, se si pensa che è davvero difficile trovare qualcuno che non abbia seguito, anche attraverso le notizie via web, il caso di Yara Gambirasio. Tanto più che Bossetti è uno del posto.

Non solo: lui stesso ha dichiarato nel corso dell’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, Ezia Maccora, di essere appassionato di cronaca nera e lettore de L’Eco di Bergamo, a cui «mia suocera è abbonata». Questo potrebbe spiegare l’interesse per un caso di cronaca di rilevanza nazionale, quale quello della morte della tredicenne di Brembate.

Due pagine su L’Eco di Bergamo del 29 giugno

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