I furbetti delle tasse, Befera:
Bergamo un esempio da imitare

Il caso di Bergamo è diventato un esempio da imitare in tema di lotta all’evasione. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, in audizione alla commissione parlamentare, ha ricordato l’esempio positivo della nostra città in tema di alleanza contro i furbetti delle tasse.

Il caso di Bergamo, così come quello di Milano, è diventato un esempio da imitare in tema di lotta all’evasione. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in audizione alla commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale ha ricordato l’esempio positivo della nostra città in tema di alleanza contro i furbetti delle tasse.

Befera ha sottolineato «il trend crescente del gettito recuperato a tassazione e incassato dai Comuni», che, viene evidenziato nel testo dell’audizione, «è passato da appena 95 mila euro del 2009 (anno d’inizio del processo) ai 3,5 milioni di euro del 2010, ai circa 6,3 milioni del 2011, fino agli 11 milioni del 2012».

In particolare «con riferimento a quest’ultimo anno, a titolo d’esempio, il comune di Milano e quello di Bergamo hanno incassato rispettivamente quasi un milione di euro».

E, ha aggiunto Befera, «se queste cifre possono apparire esigue rispetto ai bilanci dei comuni citati, gli oltre 800 mila euro incassati dal comune di Formigine o i 530 mila incassati dal comune di Castel San Pietro Terme probabilmente hanno consentito a quest’ultimi di riprogrammare i loro investimenti locali».

Quanto alla tipologia dei reati fiscali segnalati dai Comuni Befera ha precisato che il 46% delle segnalazioni comunali riguarda «fenomeni evasivi legati al patrimonio immobiliare».

«Dal febbraio del 2009 al febbraio del 2014 sono state trasmesse circa 63 mila segnalazioni da quasi 900 Comuni; di queste oltre 10 mila sono state già trasfuse in atti di accertamento con oltre 186 milioni di maggiori imposta accertata: ciò significa che ogni segnalazione ha mediamente consentito di accertare più di 18 mila euro di maggiori imposte». Così il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in un’audizione in commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.

L’accordo stretto dal Comune di Bergamo con l’agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale sul territorio, per il 2012 è valso 931.276 euro. Per esempio per aiutato a scovare chi non ha dichiarato l’auto di lusso o non ha emesso gli scontrini fiscali. In provincia di Bergamo ci sono addirittura Comuni a cui sono destinate, per la stessa collaborazione prestata all’Agenzia delle Entrate, cifre molto più alte di alcune città capoluogo. Vedi Villa di Serio, con 56.505 euro, Cologno al Serio 42.319, Gorle 24.991, Seriate 22.487 e Treviglio 9.976 euro.

Anche nelle valli c’è stata collaborazione con l’Agenzia delle Entrate: ad Albino arriveranno 5.275 euro, a Selvino1.050, a Lenna 530, a Olmo al Brembo 495 euro. A Bergamo la convenzione era stata firmata nel 2009: il grosso degli accertamenti verte sulla capacità contributiva. Il sistema verifica il rapporto tra il reddito e il tenore di vita. Chi ad esempio ha un reddito che non giustifica un certo numero di case, macchine, barche o altri beni. A differenza dell’Agenzia, il Comune ha la banca dati dell’anagrafe che permette di verificare non solo il reddito del singolo, ma di tutta la famiglia.

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