I ministri sono tornati a scuola
Martina all’Agrario «Rigoni Stern»

Primo giorno di scuola anche per i ministri che, insieme al premier Matteo Renzi e al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, hanno dato il via al nuovo anno scolastico, sparsi in tutt'Italia, decidendo di ritornare nell'istituto in cui si sono formati. Il ministro Martina è stato all’istituto agrario «Rigoni Stern».

Primo giorno di scuola anche per i ministri che, insieme al premier Matteo Renzi e al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, hanno dato il via al nuovo anno scolastico, sparsi in tutt'Italia, decidendo di ritornare nell'istituto in cui si sono formati.

Maurizio Martina (Politiche Agricole) è andato all'istituto agrario «Rigoni Stern» di Bergamo, dove si è diplomato nel 1997. «Dobbiamo fare in modo che il rapporto tra futuro dell'agricoltura italiana e formazione sia sempre più forte. La scuola è il cuore del cambiamento necessario al Paese, bisogna ripartire da qui, rimettere al centro prima di tutto gli studenti e le scuole proprio come luoghi fondamentali della cittadinanza».

Mentre il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha dedicato la giornata alla lotta contro il bullismo, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi è andata alla «sua» elementare, la «Mameli» di Laterina (Arezzo): «Comincia un'avventura nuova e bella che dura tutta la vita. Cari bambini siate un po’ rompiscatole con gli insegnanti facendo tante domande, siate vogliosi di imparare sempre cose nuove».

Alla primaria «Matilde di Canossa» di Reggio Emilia, è andato il sottosegretario, Graziano Delrio che ha parlato del programma scuola del governo. «Prevediamo un investimento massiccio sulle persone, sugli educatori, che sono le colonne su cui costruire questo progetto. Sarà un impegno massiccio perché a regime varrà tre miliardi di euro. Sposteremo risorse sulla scuola facendo sacrifici su burocrazia ed organizzazioni inutili, concentrando le risorse verso le persone».

«Il taglio della spesa pubblica imposto dall'Europa e dall'esigenza di rimuovere gli sprechi nella pubblica amministrazione - ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, all'Artistico «Ripetta» a Roma - è stato affrontato negli anni passati in modo lineare, come se fosse uguale tagliare alla scuola, alla sanità e alla cultura. La reintroduzione della storia dell'arte sarà nella riforma, è stato un grave errore eliminarla».

Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, è andato all'istituto paritario «San Vincenzo de Paoli» di Bologna: «Ci sembrava giusto testimoniare l'importanza che questo governo dà alla scuola. Il mondo di domani sarà molto competitivo sulla formazione. E allora noi oggi dobbiamo iniziare a investire su questo. Sulla ricerca e sulla formazione».

All'istituto «Muratori» di Modena si è recata il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi: «Per me la formazione è stata soprattutto qui, ed è soltanto grazie agli insegnamenti di questo istituto se sono arrivata dove sono ora. Questa è una realtà che ti apre la mente ti impone un grande senso del dovere; voi siete un pezzo del futuro di questo Paese e come esecutivo stiamo lavorando per creare le condizioni adatte a garantirvi un futuro».

Al Classico «Oliveti» di Locri (Reggio Calabria) è andata il ministro agli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta: «In molte zone del nostro Paese, la scuola rappresenta un vero e proprio baluardo dello Stato, un presidio contro l'illegalità. Ci sono territori in cui la battaglia contro la dispersione scolastica va combattuta con coraggio e determinazione perché l'educazione è spesso l'arma fondamentale per sconfiggere la criminalità».

Alla scuola elementare milanese «Cabrini» che ha frequentato 45 anni fa, ha fatto visita il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi: «La sfida educativa è il futuro. L'Italia ha tanti problemi ma noi possiamo costruire una scuola nuova. La scuola è la principale risorsa che un Paese ha, chi cresce in una zona di periferia di una grande città così come è avvenuto per me può dare un contributo grande al Paese».

«È stato ancora più bello di quel che potessi immaginare: una meraviglia», ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, all'istituto comprensivo «Pablo Neruda» di Roma. «Qualsiasi intervento lo faremo coinvolgendo insegnanti e famiglie, aiutare chi parte svantaggiato». Il ministro ha inoltre evidenziato come sia fondamentale «agire sulla dispersione scolastica».

A fare visita alla scuola elementare «Mori» di La Spezia è stato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando: «I ragazzi sono la benzina sulla quale deve girare il motore del nostro Paese, e credo che chi ha la responsabilità di governo debba manifestare un incoraggiamento in questo loro “lavoro” di apprendimento, il primo che un individuo viene chiamato a svolgere nell'interesse del paese. La formazione di un bambino corrisponde alla ricchezza di un paese».

Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, è ritornata al liceo «Enrico Fermi» di Genova dove ha studiato e insegnato. «Oggi un pezzo della vostra vita prende una strada nuova, l'avete scelta voi, qui c'è un pezzo del vostro futuro. Non vi fate scoraggiare da chi dice che la scuola non serve. La scuola è anche fatica ma ricordate che quello che capirete diventerà parte di voi». Il ministro ha invitato gli alunni a non tradire mai «le vostre passioni e i vostri desideri anche se difficili, anche se sembrano impossibili».

A Imola Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ha evidenziato come la scuola riesca a far costruire rapporti tra i ragazzi. «Occorre sì, applicarsi e sapere, ma con una gran voglia di dialogare con gli altri, di costruire le relazioni, attenti a quello che ci sta intorno. Quando si semina ci vuole grande fantasia e gran fiducia, il frutto arriverà».

Infine, alla scuola materna di Borgo di Ulignano, frazione di San Gimignano, è andato il sottosegretario all'Istruzione, Roberto Reggi. La scuola è stata realizzata con il contributo del governo, nell'ambito del Piano per l'edilizia scolastica.

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