«I passeggeri possono stare tranquilli: l’aeroporto è sicuro»

Il prefetto di Bergamo, Cono Federico, tranquillizza i viaggiatori a conclusione del vertice sulla sicurezza

E’ sicuro oppure no l’aeroporto di Orio? L’interrogativo è d’obbligo dopo le indiscrezioni sulle ispezioni effettuate dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), indiscrezioni secondo le quali lo scalo bergamasco dispone di insufficienti misure di sicurezza.

Al riguardo il prefetto di Bergamo, Cono Federico, ha convocato il vertice per la sicurezza (con il questore, il comandante della guardia di finanza e il capitano della Compagnia dei carabinieri di Bergamo) allargato ai responsabili dell’aeroporto di Orio al Serio. Scopo dell’incontro era appunto quello di fare chiarezza sulle indiscrezioni sulle ispezioni effettuate dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile). All’incontro erano presenti il direttore dell’unità operativa aeroportuale di Orio al Serio Ruggero Gollin, il presidente della Sacbo Ilario Testa, il dirigente della polizia di frontiera Italo Cerini.

I vertici dell’aeroporto hanno rassicurato il prefetto, che al termine del confronto ha detto: «Il presidente Testa e il responsabile della polizia di frontiera Cerini hanno garantito che l’aeroporto di Bergamo presenta sistemi di sicurezza superiori agli standard previsti dalla stessa Enac e che i passeggeri di Orio possono stare tranquilli. Chiederò all’Enac gli esiti della visita ispettiva che ha fatto svolgere quest’estate. Quando disporremo di questa informazione potremo verificare se le ispezioni hanno rilevato un quadro diverso da quello che ci è stato raccontato dai dirigenti aeroportuali. E se ci sarà necessità di agire in qualche modo, lo faremo senz’altro».

Il responsabile della polizia di frontiera Italo Cerini - insieme al presidente Sacbo, Ilario Testa - ha dichiarato di non essere a conoscenza degli esiti dell’ispezione. «Alla Sacbo - ha spiegato Testa - è arrivata solo una circolare informativa sul fatto che erano state svolte delle ispezioni, ma nulla di definitivo». Cerini ha voluto puntualizzare anche che gli oggetti presenti all’interno della valigetta «incriminata», quella fatta passare al check-in dall’ispettore Enac (secondo la Sacbo conteneva fili elettrici, batteria e orologio, ma disgiunti), non sono presenti nella cosiddetta «balcklist», la lista nera degli oggetti la cui presenza obbliga gli operatori a controllare il contenuto del bagaglio.

(16/10/2003)

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