I residenti: «Parco Locatelli, l’ampliamento non c’è»

I residenti: «Parco Locatelli, l’ampliamento non c’è»I residenti scrivono al Comune: troppo cemento nell’area del secondo lotto

Il primo lotto non ha avuto vita facile, ma sta giungendo al traguardo. «Salvo imprevisti, nel giro di due mesi l’opera sarà completata», dichiara l’architetto Pietro Valicenti, direttore del cantiere. Chiuso un capitolo, però, se ne apre un altro. Per la seconda tranche, al momento ancora in fase di progettazione, si annunciano tempi duri.

Il parco Locatelli non riesce davvero ad accontentare tutti. Questa volta a sollevare le lamentele dei residenti, che hanno scritto a sindaco e assessori per chiedere che il piano di ampliamento venga rivisto, è il recupero dell’ex parcheggio Enel. Un recupero che rientra in parte nel primo lotto, con la costruzione della nuova ludoteca, in parte nel secondo, con alcuni lavori di manutenzione e, soprattutto, la sistemazione del laghetto e dell’area verde lungo via Nullo. Proprio questa zona, a detta dei firmatari della lettera, è destinata ad essere «riempita per metà di cemento e per metà scorporata e "arricchita" con muri, aiuole, scalette, panchine e ben quattro alberi!», riducendo il tanto decantato ampliamento del parco Locatelli a una farsa.

«Troppo cemento e scarsa attenzione per la sicurezza del luogo», sostengono infatti i promotori della protesta, per i quali l’intervento nella sua generalità necessita ancora di revisione. In particolare, a far discutere sono i criteri di realizzazione dell’area verde lungo via Nullo, che occuperebbe circa metà dell’ex parcheggio Enel.

A non convincere è prima di tutto la decisione di non chiudere lo spazio, per il quale però va allo stesso tempo garantito il collegamento con il parco Locatelli, in modo da rappresentare una vera e propria continuazione del parco.

«Lungo tutta la via Nullo è previsto un giardino pubblico aperto anche di notte. Aree simili in città sono state recintate per motivi di sicurezza, mentre in questo caso si vuole aprire un’area che è già recintata», scrive il gruppo di residenti, che aggiunge: «Un giardino aperto potrebbe comportare seri problemi d’igiene e sicurezza, con frequentazioni non desiderabili per le mamme, i bambini e gli anziani che sono soliti utilizzare il parco Locatelli. Va quindi adeguatamente cintato e custodito».

Ma a deludere è anche l’arredo previsto per il giardino, che a lavori ultimati risulterebbe «spoglio»: «Solo quattro alberi a fronte dei molti abbattuti e diverse scalette. Mentre ci vorrebbe più verde per formare una barriera naturale protettiva sia per il parco sia per via Nullo, una strada molto trafficata e rumorosa», continuano gli abitanti.

La 2ª Circoscrizione si è già espressa a riguardo, sostenendo la richiesta dei residenti: «L’ultimo consiglio - spiega il presidente del parlamentino, Gianluigi Caccianiga- ha dato parere favorevole al progetto del secondo lotto, a due condizioni però. Chiediamo infatti che l’area che si affaccia su via Nullo venga recintata per evitare problemi di ordine pubblico nelle ore notturne e, per lo stesso motivo, che la ludoteca abbia una gestione separata rispetto a quella del parco. Nelle ore serali l’accesso alla ludoteca deve essere garantito per lo svolgimento delle attività, mentre il parco deve rimanere chiuso».

A non piacere, poi, è anche lo stile architettonico della ludoteca: «I due lunghi muri che partono dalla struttura e già costruiti devono essere abbattuti - si legge nella lettera - e sostituti con una normale recinzione o siepe. Nel caso poi che l’area non venisse recintata, i due muri e il retro della ludoteca farebbero la loro parte come palestra per scritte e murales. Come del resto avviene per i nostri palazzi, i cui muri sono già stati ripetutamente sfregiati».

Dal canto suo il Comune è laconico. L’assessore all’Ecologia, Gianfranco Baraldi, «non vuole entrare nel merito», mentre l’assessore ai Lavori Pubblici, Marcello Puppi, si limita a dire che «l’area verde lungo via Nullo rientra nel secondo lotto di lavori, il cui progetto è in fase di elaborazione e attende di passare in Giunta».

La speranza, comunque, è che la sorte di questa fase dei lavori sia più fortunata di quella del primo lotto. Dopo che una protesta popolare aveva portato alla revisione del progetto originario, il cantiere era infatti rimasto fermo per dieci mesi, riaprendo solo nel marzo scorso.

(06/12/2003)

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