Il cadavere senza nome ha un volto «virtuale»

A due mesi di distanza dal ritrovamento, non ha ancora un nome il cadavere semi-carbonizzato di una donna rinvenuto la notte di Ferragosto nella campagna tra Cassano e Inzago, a pochi chilometri dal confine con la Bergamasca.

Per questo ieri i carabinieri di Cassano e Monza, che coordinano l’indagine, hanno diffuso una ricostruzione effettuata al computer del volto della vittima.

Infatti grazie alla forma della mandibola, del capo e della dentatura è stato possibile ricostruire un’immagine del volto della donna vicina a come poteva apparire quando era in vita.

Da metà agosto a ieri i militari hanno effettuato diversi controlli interpellando i familiari di persone date per disperse. In nessun caso, però, si sono avuti riscontri positivi.

Secondo gli inquirenti la donna (nelle fotografie la ricostruzione al computer) – bianca e piuttosto giovane – potrebbe essere una prostituta, forse uccisa altrove e poi bruciata nei pressi di un casolare tra Cassano e Inzago. Quella zona del Milanese non è infatti frequentata da prostitute: per questo gli inquirenti pensano che il delitto sia accaduto altrove.

Tra le ipotesi più plausibili c’è anche la Bergamasca: la zona non è distante dalla provinciale Francesca e dall’ex statale 525, due strade molto frequentate da lucciole, in particolare da straniere provenienti da Paesi dell’Est.

Gli investigatori sperano che, con la diffusione della ricostruzione digitale del viso, possa farsi vivo qualcuno che abbia conosciuto la donna uccisa e fare luce sulla sua identità e sulle cause della sua morte.

(11/10/2003)

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