Il caso della piccola Samanta
«Nessuna lite in sala parto»

Un primo «verdetto» c'è. Non è quello della magistratura , ma comincia a mettere un punto nella vicenda della piccola nata completamente invalida lo scorso 30 gennaio agli Ospedali Riuniti. La lite in sala parto tra due medici, denunciata dai genitori, non c'è stata.

Un primo «verdetto» c'è. Non è quello della magistratura - il cui lavoro è ancora in fase istruttoria -, ma per lo meno comincia a mettere un punto (quanto fermo si vedrà) nella delicata vicenda di Samanta Zekaj, la piccola nata completamente invalida lo scorso 30 gennaio agli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Contrariamente a quanto denunciato con forza dai familiari della piccola - che la ritengono una concausa delle condizioni in cui Samanta è venuta alla luce -, la Commissione mista istituita da Regione Lombardia, Ospedali Riuniti e Asl di Bergamo, ha accertato che quella sera, in sala parto, non ci fu alcuna lite tra il personale che stava assistendo la madre di Samanta durante il travaglio.

La Commissione si è fermata ad analizzare soltanto questo aspetto proprio perché la valutazione delle eventuali responsabilità professionali di quanto accaduto è ancora al vaglio della magistratura. Tuttavia non si è limitata a guardare solo le «carte», ma ha anche ascoltato dalla viva voce dei medici, degli infermieri e degli operatori convolti il racconto di quelle ore.

Il giudizio depositato nel tardo pomeriggio di ieri nulla toglie alla denuncia complessiva presentata alla Procura della Repubblica dal papà di Samanta - Saimir Zekai, 38 anni, albanese, da 16 in Italia -, ma è evidente che rafforza la posizione dell'ospedale, che aveva sempre negato l'esistenza del litigio. «Non c'è stata alcuna lite tra i medici - avevano sostenuto fin da subito i Riuniti».

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