Il conto? Al ristorante lo decide il cliente

Menù senza prezzi, una cena da degustare senza l’ansia del conto finale. Non un sogno, ma una realtà decisamente originale e innovativa, come se il cliente e il ristoratore si scambiassero i ruoli. A stabilire che una volta tanto può essere il cliente, a pancia piena, a fare i conti in tasca all’oste è Ezio Canfarelli, un siciliano trapiantato a Bergamo, gestore da qualche mese del ristorante di specialità mediterranee Da Dorilio and Capitones, di via Palma il Vecchio in città. Dal 4 settembre e per tutti i giovedì fino al 4 dicembre, il conto di fine pasto se lo faranno i clienti con buona pace della pancia piena. «Al tavolo il menù sarà senza prezzi – spiega Canfarelli, divertito –: i clienti sceglieranno liberamente, verranno serviti con ogni riguardo e poi, al termine, gli verrà consegnato un foglietto su cui daranno il prezzo alle pietanze che hanno gustato. Sono curioso di vedere quanto vale in euro la mia cucina, il vino e le pietanze, il coperto, per gli avventori del ristorante».Saranno insomma le coppiette o i gruppetti di amici a consegnare il conto al cameriere e non il contrario. I prezzi verranno registrati sulla ricevuta e il gioco è fatto. Senza proferir parola, i clienti pagheranno quanto loro stessi hanno deciso possa valere la cena. Certo il velato timore che i furbi abbondino e che tutti alla fine vogliano andar via mangiando senza remore e pagando un euro c’è. Ma la sfida era troppo accattivante per non tentare. «In un periodo in cui si pone molta attenzione al rapporto qualità prezzo – conclude Canfarelli – la domanda è: che valore dà il cliente al pasto che consuma al ristorante? Qual è il prezzo che pagherebbe per il servizio che ha ricevuto? Durante i tre mesi della promozione, il ristorante terrà una statistica dei menu consumati il giovedì sera, del prezzo alla carta e del prezzo realmente pagato dal cliente. Lo trovo uno strumento che aiuta a conoscere meglio i propri ospiti ma che li costringe a riflettere mettendosi, per una volta, nei panni del ristoratore».E sicuramente l’idea avrà anche un buon risvolto promozionale, un’alternativa al «soddisfatti o rimborsati» che richiamerà non pochi curiosi. Con l’augurio di un buon appetito a tutta la futura clientela del ristorante: la cena sarà sicuramente più godibile senza la classica ansia da conto-batosta finale che arriva subito dopo il caffè.

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