Il grazie dei genitori del piccolo Alex
«Ci avete regalato una speranza»

Con una lunga lettera pubblicata su Facebook i genitori del piccolo Alessandro Maria Montresor ringraziano tutte le persone che hanno aiutato la loro famiglia in un momento molto difficile come la malattia del figlioletto.

Alex è stato sottoposto al trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore. L’intervento è riuscito perfettamente e il piccolo ora è a casa. Le cellule del padre, manipolate e infuse nel bambino, afferma l’Ospedale, a distanza di 1 mese dal trapianto «hanno perfettamente attecchito». La sua famiglia aveva commosso anche la Bergamasca che si era mobilitata dopo la richiesta di aiuto. Dopo l’appello dei genitori si è avviata una vera e propria gara di solidarietà per trovare un midollo compatibile.

Ora la famiglia ha deciso di ringraziare le tantissime persone che si sono mobilitate.

«Ciao a tutti, adesso che con mamma e papà siamo più che mai pronti ad affrontare anche questa seconda fase del percorso trapiantologico, ritenevamo doveroso ringraziare, una ad una, tutte le persone che abbiamo conosciuto nella nostra avventura e che ci hanno donato un sorriso, regalato una speranza ed insegnato che si deve sempre lottare anche quando la vita cerca sempre di buttarti al tappeto continuando ignobilmente a riservarti prove difficilissime.

La forza che ci avete trasmesso con i vostri messaggi, con le vostre preghiere, con i vostri sorrisi e con i vostri abbracci è stata per noi un stimolo a non mollare.

Non vi conosciamo tutti personalmente, ma avete tutti conquistato, indistintamente, parte del nostro cuore e sarete sempre parte della nostra vita, sebbene avrei preferito che le nostre strade si fossero incrociate in maniera diversa.

Tante volte mi sono chiesto perché a me, cosa avessi fatto di male per meritarmi tutta questa sofferenza, e solo ora l’ho capito: dovevo essere testimone del successo della scienza, del trionfo della solidarietà, del primato dell’amore e della vittoria su di una malattia genetica rara come la Linfoistiocitosi Emofagocitica che mi voleva strappare da tutti voi».

Il primo ringraziamento va a tutti i vecchi, i nuovi e i futuri iscritti al registro dei donatori di midollo osseo, a tutti quelli che per me rappresentano i veri super eroi di questa avventura, non solo per un giorno, ma per tutta la vita. Unitamente ai genitori di questi vecchi, nuovi e futuri iscritti al registro dei donatori di midollo osseo, perché alla fine la “cultura del dono” fa parte dell’educazione che un genitore impartisce ai propri figli.

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