Il Papa: Internet dono di Dio
Favorisce unità delle persone

Internet «può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti»: e questa «è una cosa buona, è un dono di Dio». Papa Francesco «benedice» la rete, plaude alla comunicazione digitale

Internet «può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti»: e questa «è una cosa buona, è un dono di Dio». Papa Francesco «benedice» la rete, plaude alla comunicazione digitale, a patto comunque che essa sia al servizio di un’autentica «cultura dell’incontro», che sia improntata a uno spirito di «prossimità» e «tenerezza».

Non solo. Sul web occorre anche «recuperare un certo senso di lentezza e di calma»: insomma, «tempo e capacità di fare silenzio per ascoltare[. È ricco di suggerimenti, di indicazioni, non solo per chi si professa cattolico, il Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in cui, tra l’altro, Bergoglio invita la Chiesa ad aprire le sue porte anche su Internet e ai cristiani a non avere timore di farsi «cittadini dell’ambiente digitale».

Il Papa, in questo suo primo messaggio per la Giornata dedicata ai media (1 giugno 2014), parte dalla constatazione della «scandalosa distanza tra il lusso dei più ricchi e la miseria dei più poveri», dal «contrasto tra la gente che vive sui marciapiedi e le luci sfavillanti dei negozi».

In un mondo che «soffre di molteplici forme di esclusione, emarginazione povertà», oltre che di conflitti, i media però «possono aiutarci a farci sentire più prossimi gli uni agli altri». Per il Pontefice, «comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere più uniti». Secondo Bergoglio, comunque, in particolare sulla rete occorre evitare i rischi di disorientamento e isolamento, anche per la velocità e la molteplicità dei messaggi.

Se ci sono dei limiti, però, questi «non giustificano un rifiuto dei media sociali». Anzi, essi invitano a considerare che non è la tecnologia che fa la comunicazione, ma chi la usa, le persone. E in tutto questo, per dare il senso della «prossimità» cui deve far riferimento l’uso dei media e della rete, il Papa ricorre alla parabola del Buon Samaritano, perché «chi comunica si fa prossimo».

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