Il Pg Dell’Osso: «Complici?
Congetture. E il pm va elogiato»

«Non c’è mai un caso chiuso, è un‘improprietà lessicale derivata dai B-movie nei quali si abbonda di queste considerazioni«. Così il PG di Brescia Luigi Maria Dell’osso, è intervenuto sul caso Yara.

«Non c’è mai un caso chiuso, è un‘improprietà lessicale derivata dai B-movie nei quali si abbonda di queste considerazioni«. Così il PG di Brescia Luigi Maria Dell’osso, è intervenuto sul caso Yara ai microfoni di “24 Mattino” su Radio 24. “Nessun caso è chiuso se non è passato attraverso i tre gradi di giudizio - ha aggiunto il procuratore -. Io due giorni fa ho solo detto che la ricognizione e l’esplorazione della prova del dna si poteva considerare completata.

Questo è indubbiamente il punto essenziale e nevralgico dal punto di vista probatorio. Ma ci sono molti altri elementi che si incastrano perfettamente; si stanno continuando a completare accertamenti che faranno da corona ulteriore alla prova del dna.”

Dell’Osso ha risposto così a una domanda su possibili complici dell’unico indagato: “Guardi, qualcuno ha anche parlato di serial killer o mi ha chiesto di poter comparare il dna prelevato con quello di altri killer mai scoperti. Sono esercizi non direi di fantasia ma di pura congettura che non hanno ragione d’essere. Posso solo dire che non esistono delitti perfetti ma esistono indagini imperfette. Invece voglio elogiare il pm Letizia Ruggeri che è stata destinataria di tutte le critiche possibili e immaginabili, perché aveva previsto un percorso investigativo inedito, a livello europeo. Se non fossimo arrivati a un risultato sarebbe stata, virtualmente, destinata alla ghigliottina. Lei non si è fatta condizionare e non ha mai risposto una sola parola”.

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