Cronaca
Sabato 18 Ottobre 2008
Il Tar accoglie il ricorso
La caccia in deroga trema
Wwf e Lac si erano rivolti al tribunale: «Subito stop al prelievo». Ma le doppiette chiedono alla Regione di garantire l’attività
Gli ambientalisti non mollano e incassano un’altra vittoria. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso di Wwf e Lac-Lega per l’abolizione della caccia onlus sul prelievo in deroga (peppole e fringuelli). Di fatto il Tar ha sospeso, in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, la delibera della conferenza Stato-Regioni che autorizzava le Regioni a legiferare in materia. Che cosa significa? Che il Pirellone si trova a un bivio, sostengono gli ambientalisti: «O sospende immediatamente la caccia in deroga in corso (il termine è il 31 dicembre, ndr) oppure dovrà risarcire i danni per l’abbattimento di specie protette. Oltre al danno economico, un danno naturalistico irreversibile. Gli ambientalisti non staranno certo a guardare». Un danno ancora maggiore degli anni scorsi, visto che la legge liquidata il luglio scorso dal Consiglio regionale eleva le quantità di fringuelli e peppole cacciabili, passando dall’1% del 2007 all’attuale 3% del quantitativo di esemplari viventi, mentre per lo storno si è passati dall’1% al 2%. Percentuali per cui comunque la sentenza, secondo i cacciatori, è infondata. «La motivazione del Tar - interviene Fortunato Busana, coordinatore regionale dell’Acl (Associazione cacciatori lombardi) - è che la Lombardia non applica la mortalità dell’1% dell’Unione Europea. Ma questa ragione è infondata, perché la direttiva Ue parla di una mortalità che va da un minimo dell’1% a un massimo del 5% e quindi la Lombardia, applicando il 3%, è perfettamente dentro questi limiti». Insomma se all’inizio di ottobre le doppiette tiravano un sospiro di sollievo per la decisione del governo di non impugnare la legge lombarda e dare il via libera alla caccia in deroga, ora si ritrovano ancora con il fiato sospeso. Per gli ambientalisti, infatti, in prospettiva si potrebbe arrivare anche alla chiusura del calendario venatorio. Un duro colpo per gli oltre 8.000 cacciatori bergamaschi (più della metà del totale) che ha chiesto di poter cacciare in deroga. (18/10/2008)
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