Il vescovo su immigrati e sicurezza:
la Chiesa non sottovaluta il problema

Ora la sicurezza è un’emergenza, «ma il tutto va riportato in un contesto più ampio: come sarebbe oggi la situazione senza un impegno della Chiesa così capillare sul territorio, impegno teso non solo all’accoglienza ma anche a cucire e ricucire un vero tessuto sociale?».

Il lavoro, la famiglia, i migranti, i giovani e gli eventi giovannei: su questi cinque temi il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha voluto trarre una sorta di bilancio dell’attività della Diocesi nel corso del 2013.

Lo ha fatto in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, incontrando gli operatori dell’informazione nel Teatro «delle Grazie», al termine della Messa presieduta nella vicina chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Da tema su cui riflettere, il lavoro è diventato una vera e propria emergenza, che la Diocesi ha affrontato a tutto campo, aprendo anche un Fondo Famiglia Solidarietà e Lavoro. Doveva essere un fondo di emergenza, dalla durata di un paio d’anni, tanti quanti si pensava durasse la crisi, e invece le cose sono andate via via peggiorando. La solidarietà dei bergamaschi ha però contribuito a rinnovare anno dopo anno l’esistenza del fondo che se nel 2010 aveva aiutato 680 famiglie, nel 2013 ne ha aiutate oltre 1.000 e il dato è destinato a crescere ancora nel 2014. E se nel 2013 il 90% di chi accedeva al fondo era immigrato e il 10% era bergamasco, nel 2013 la quota delle famiglie bergamasche è salita al 35-40%.

Impegno a tutto campo, da parte della Diocesi, anche per la famiglia (i consultori attivati sul territorio puntano a raggiungere un’utenza di 12 mila persone) e per i giovani (non c’è una comunità parrocchiale senza Oratorio), così come sugli immigrati, un tema - ha sottolineato monsignor Beschi - che pone questioni non indifferenti alle nostre comunità cristiane. Contrariamente a quanto possa pensare una parte dell’opinione pubblica - ha spiegato il vescovo - «non sottovalutiamo gli aspetti legati alla sicurezza e alla criminalità, che oggi rappresentano una punta emergenziale, ma il tutto va riportato in un contesto più ampio», dove ciascuno svolge il ruolo e le competenze che gli sono proprie: «Come sarebbe oggi la situazione senza un impegno della Chiesa così capillare sul territorio, impegno teso non solo all’accoglienza ma anche a cucire e ricucire un vero tessuto sociale?».

Le celebrazioni per il 50° anniversario del morte di Papa Giovanni nel 2013 e quelle - del tutto inaspettate - per la sua canonizzazione (in programma a Roma il prossimo 27 aprile), oltre alla recentissima nomina di monsignor Capovilla a cardinale, hanno impegnato e stanno impegnando a fondo la Diocesi in una moltitudine di iniziative che hanno Sotto il Monte come punto focale finale.

Nella video intervista, monsignor Beschi traccia il bilancio di tutta questa attività. Clicca qui per ascoltarla

© RIPRODUZIONE RISERVATA