Immigrazione, Gori: «Maroni ricatta
«Se ci saranno tagli faremo ricorso»

«Rispediamo al mittente questo ricatto che non ha nessuna legittimità». Così il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, intervenuto a Effetto Giorno, su Radio24 sull’ipotesi che la regione tagli i finanziamenti ai comuni che accolgono i profughi.

«È inaccettabile dal mio punto di vista e dal punto di vista degli altri sindaci, che vivono con grande fatica, con grande difficoltà la responsabilità di dover dare accoglienza a persone che vivono in situazione di grande disagio e non hanno bisogno del presidente della loro regione che, anziché dare una mano, un supporto, una rappresentanza li minaccia e li ricatta con tagli che non è neanche legittimato a fare».

«Accogliere l’immigrazione di queste settimane è un onere molto pesante: quando il prefetto ci chiama e ci dice che ci sono altre centinaia di profughi, non è che noi reagiamo facendo festa. È un problema molto grosso a cui facciamo fatica a dare una risposta, ma a maggior ragione mi aspetto che la regione sia al nostro fianco, non contro di noi».

Ma nel caso Maroni dovesse procedere, come rispondereste? «Credo che faremmo tutti i ricorsi del caso. Non ritengo in alcun modo legittima la posizione di Maroni. Oltretutto buona parte dei meccanismi di accoglienza è gestita dalle prefetture, non dai comuni. I comuni possono dare una sponda, ma sono le prefetture incaricate direttamente dal ministero dell’Interno a dover trovare sistemazione per i profughi che arrivano. È del tutto fuori luogo una minaccia che si rivolge alle autorità amministrative».

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