In aumento gli incidenti sul lavoro
«Il 1° Maggio sicurezza al centro»

La denuncia del bergamasco Franco Bettoni, presidente dell’Anmil: i dati mostrano nel primo quadrimestre un sensibile aumento. Ancora forti carenze nelle norme e scarsa sensibilità sul fronte del rispetto delle regole».

«Due giorni fa si è celebrata nel più triste silenzio dei media la Giornata mondiale per la sicurezza nei luoghi di lavoro e questo silenzio ci preoccupa molto, perché potrebbe essere la spia di un calo di attenzione verso un fenomeno che continua a provocare un numero impressionante di vittime e, nonostante i dati registrino una diminuzione, dovrebbe comunque tuttora destare un forte allarme sociale». La denuncia, alla vigilia della Festa del Lavoro, arriva dal bergamasco Franco Bettoni, presidente nazionale Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro.

Secondo i primi dati Inail, nel 2013 sono più di 650.000 gli incidenti che si sono verificati sui luoghi di lavoro con circa 750 morti, mentre sono più di 50.000 i lavoratori che denunciano una malattia professionale con oltre 1500 morti ogni anno. Dati in leggero calo, ma determinato dalla crisi e dalla diminuzione dei posti di lavoro. «A fronte di questi dati, certamente ufficiali prosegue Bettoni – mi preme comunque sottolineare che le nostre rilevazioni sugli incidenti lavorativi con esiti mortali, aggiornati e pubblicati quotidianamente sul portale dell’Anmil, mostrano nel primo quadrimestre di quest’anno un sensibile aumento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente».

«Le norme italiane in materia di sicurezza sul lavoro a distanza di quasi cinque anni dalla loro approvazione presentano ancora larghe carenze nella fase di attuazione, con quasi 30 decreti ancora da emanare e tra questi alcuni importanti come quelli sulla patente a punti in edilizia o sui lavori in quota o nei ponteggi. Ancora una volta il nostro Paese evidenzia i difetti di sempre rispetto all’applicazione delle leggi in termini di rapidità, di effettività e di controlli, come a ribadire una scarsa sensibilità sul fronte del rispetto delle regole, una mancanza di cultura civica, direi. Su questo, infatti, noi cerchiamo di lavorare molto parlando di cultura della sicurezza ai bambini e ragazzi delle scuole, quelli che saranno i cittadini ed i lavoratori di domani».

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