In Ciad anche due bergamaschi

Non si riesce a stabilire alcun contatto telefonico con i due religiosi bergamaschi che vivono in Ciad. I ribelli del Comando militare unificato sono arrivati nella capitale N’Djamena dopo gli attacchi aerei governativi dei giorni scorsi per fermare l’avanzata dal confine a Est con il Sudan. Gli italiani sono stati invitati a lasciare il Paese attraverso la diplomazia francese.

Per tutta la giornata non è stato possibile stabilire un contatto con padre Angelo Gherardi, di Seriate, da 42 anni nel Paese dell’Africa centrale nella zona del Sahel. Proprio nella capitale vive e opera il religioso bergamasco che ha appena inaugurato un Policlinico universitario, il primo del Paese, con 180 posti letto.

Nessun contatto stabilito anche da parte di padre Pietro Rusconi, gesuita bergamasco che opera a Sahr.

(02/02/2008)

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