Incendio doloso al Pacì Paciana

Si sono introdotti di notte nel centro sociale Pacì Paciana di Grumello del Piano armati di piedi di porco e taniche di benzina e hanno appiccato le fiamme, devastando il bar, la cucina, gli uffici e l’archivio. È accaduto nella notte tra lunedì e ieri. «Sicuramente dopo le tre - racconta Sandra Lebbolo, componente dell’assemblea del "Pacì" - visto che è stato a quell’ora che gli ultimi ragazzi hanno lasciato il centro. Si tratta dell’ennesimo e più grave episodio nei nostri confronti, dopo le aggressioni che alcuni frequentatori del centro hanno subito nei mesi scorsi in città. Era da un po’ che si respirava un brutto clima. Scritte come "Pacì boom" non lasciavano sperare nulla di buono. E ora siamo qui a contare danni davvero ingenti».

Nella notte nessuno si è accorto di niente, nonostante l’incendio abbia provocato l’esplosione di una finestra al primo piano della cosiddetta «torretta». Soltanto alle 14.30 di ieri un frequentatore ha raggiunto il Pacì scoprendo i danni: l’incendio si era ormai spento, miracolosamente senza raggiungere le bombole a gas collocate fuori dalla cucina. Secondo la ricostruzione della Digos, che indaga nell’ambiente dell’estremismo di destra, più di una persona si è introdotta nel centro sociale forzando le serrature con dei piedi di porco (uno dei quali ritrovato nel cortile) e ha appiccato diversi focolai nel bar, nella cucina, negli uffici e nell’archivio del centro. Il rogo ha rapidamente avvolto il mobilio del bar e degli uffici, distruggendo tavoli, sedie, archivi, ma anche otto computer, un server, il bancone con le pompe per la spillatura della birra e un juke-box. Al secondo piano della torretta era stato ricavato un soppalco in legno, che è crollato per le fiamme e il calore.

Gli autori del gesto hanno poi raggiunto il cosiddetto «bunker», un locale al piano interrato del capannone centrale della struttura (aperta nel 1997), dove però non hanno provocato danni ingenti. Ieri pomeriggio nel cortile del centro sociale sono state trovate quattro taniche di benzina ancora intatte: due erano appoggiate accanto alle bombole che alimentano il fornello della cucina. Resta da capire se il ritrovamento delle taniche si da interpretare come un gesto intimidatorio, oppure se i vandali le abbiano abbandonate in tutta fretta, forse spaventati dall’esplosione della finestra: la prima ipotesi sembrerebbe la più attendibile, anche se la Digos non ha raccolto rivendicazioni. Secondo una prima stima i danni ammonterebbero a decine di migliaia di euro. «Accanto ai danni materiali - aggiunge Sandra - abbiamo perso tutto l’archivio delle nostre iniziative». «Si tratta di un atto molto grave nei confronti di un realtà della società civile - aggiunge Giacomo Invernizzi, del comitato garanti del Pacì Paciana -, visto che il centro sociale ha ormai trovato una sua precisa collocazione e un suo ruolo in città. Si è colpito un luogo della democrazia. E alcune forze politiche incoraggiano anziché condannare questi gesti». «Questi fatti diventano sempre più gravi - aggiunge Rocco Gargano, consigliere comunale Ds -: è necessario che le forze dell’ordine non abbassino mai la guardia. E per fortuna in questo caso non era presente nessuno nel centro sociale».

Ferma condanna del gesto anche da parte dell’Amministrazione comunale: «È un atto deprecabile». Dello stesso avviso Ezio Locatelli, segretario regionale di Rifondazione, che promette un’interrogazione in Parlamento: «La situazione continua a peggiorare: questo è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di violenze neofasciste in città e provincia»

(22/12/2004)

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