Incontro sulla «Grande Bergamo»: 21 sindaci su 41 respongono l’invito rivolto da Veneziani

Proposta tardiva e di sapore elettorale neanche troppo vago: fatto è che 21 dei 41 sindaci dell’hinterland cittadino, hanno fatto sapere che non accoglieranno l’invito di Cesare Veneziani a partecipare all’incontro promosso dal primo cittadino del capoluogo bergamasco, indetto per il 31 marzo, per affrontare una serie di temi legati alla gestione sovracomunale di alcuni servizi. I 21 Comuni che hanno risposto all’invito con un secco «No, grazie», sono Albano, Almé, Arcene, Brusaporto, Cenate Sotto, Curno, Dalmine, Lallio, Nembro, Paladina, Pedrengo, San Paolo d’Argon, Scanzorosciate, Ranica, Torre Boldone, Torre de Roveri, Valbrembo, Verdellino, Verdello, Villa d’Almé, Villa di Serio. Il diniego all’invito di Veneziani non è stato motivato da ragioni politiche (non sono tutte amministrazioni comunali di centrosinistra, ci sono anche Comuni leghisti o vicini al polo), ma perché - come detto - la proposta è arrivata in un momento ritenuto intempestivo visto che in tanti, Veneziani compreso, si trovano ad affrontare il rinnovo del Consiglio.

La lettera che i sindaci dei 21 Comuni hanno inviato venerdì scorso al primo cittadino di Bergamo, del resto, non lascia spazio precisa anche altre circostanze: per esempio, ci sono sindaci che non possono ricandidarsi, oppure che magari non saranno rieletti, e quindi non avrebbe senso impostare un lavoro con interlocutori che non ci saranno più.

Ma c’è un altro motivo per cui la chiamata di Veneziani è ritenuta fuori tempo: arriva quando ormai le amministrazioni municipali interessate hanno già definito e approvato bilanci di previsione e programmi. Dunque, si finirebbe per parlare di aria fritta. Secondo i sindaci interpellati, ci si sarebbe dovuti muore molto prima.

Ciò non significa che non si debba discutere di «Grande Bergamo» e problemi connessi. Dopo le elezione amministrative ci potranno essere tempi e modi di avviare un lavoro più completo e proficuo, magari cominciando con la costituzione di una conferenza permanente dei sindaci, finalizzata ad approvare una politica amministrativa sovracomunale condivisa e partecipata la cui agenda dei lavori sia concordemente decisa mettendo ai primi posti gli argomenti più sentiti dalla nostra gente.

(20/03/2004)

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