Infermieri-talpa e carabinieri
Accuse generiche, rinvio a settembre

Il Gip Giovanni Petillo ha chiesto al Pm Franco Bettini di riformulare e meglio definire 6 capi d’imputazione relativi all’inchiesta sui carabinieri di Zogno. Si tratta del cosiddetto «filone ospedaliero», ovvero la parte relativa alla violazione e all’utilizzazione di atti d’ufficio.

Il Gip Giovanni Petillo ha chiesto al Pm Franco Bettini di riformulare e meglio definire 6 capi d’imputazione relativi all’inchiesta sui carabinieri di Zogno. Si tratta del cosiddetto «filone ospedaliero», ovvero la parte relativa alla violazione e all’utilizzazione di atti d’ufficio, in un’inchiesta che tra i presunti reati contempla anche corruzione, truffa, omessa denuncia e peculato. L’udienza è stata rinviata al 19 settembre.

Gli indagati sono in tutto 43, 20 dei quali militari dell’arma appartenenti all’epoca dei fatti contestati, principalmente alla compagnia di Zogno, e in misura minore a quella di Bergamo e alla tenenza di Seriate. Il Gip ha chiesto a Bettini di circostanziare meglio i fatti oggetto delle accuse, ritenendoli troppo generici: indicare cioè nel dettaglio quando e come si sarebbero verificati.

Tutto cominciò nel 2009, quando alcuni automobilisti rimasti feriti in incidente stradale si videro contattati da emissari di agenzie per il recupero degli indennizzi. Come facevano ad avere i loro dati? Qualcuno fra loro, indignato per la violazione della privacy, se lo chiese e si presentò poi a sporgere denuncia. Gli inquirenti scoprirono una presunta rete di infermieri «talpe» in 6 ospedali (Riuniti, Gavazzeni, Seriate, Alzano, Treviglio, Ponte San Pietro) che – dietro pagamento, secondo l’accusa – fornivano le informazioni sui pazienti, con la collaborazione dei militari dell’Arma.

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