Investì e uccise assessore
Morto in ospedale il 43enne

Si è spento per una grave malattia al «Papa Giovanni» dove stava scontando gli arresti domiciliari. Aveva investito e ucciso l’assessore all’Urbanistica di Grassobbio Francesco Pavone.

Si è spento lunedì in un letto dell’ospedale Papa Giovanni, dove stava scontando gli arresti domiciliari, Matteo Vitali, 43 anni, di Zanica, l’uomo che il 16 aprile scorso a Grassobbio aveva travolto e ucciso un motociclista e poi s’era dato alla fuga. Vitali era affetto da una grave malattia e anche per questo motivo una dozzina di giorni fa aveva ottenuto dal gip gli arresti domiciliari in ospedale.

L’incidente era accaduto a Grassobbio. Francesco Pavone la vittima: architetto e dirigente Aler, oltre che assessore all’Urbanistica di Grassobbio, in sella al suo scooter s’era fermato a un incrocio per dare la precedenza. Dietro, a forte velocità, era arrivato Vitali al volante di un furgone e lo aveva travolto in pieno. Pavone è morto all’istante. Vitali era sceso dal mezzo, ma poi era risalito e s’era allontanato. Qualche chilometro più in là aveva causato un altro incidente.

Era così finito in carcere per omicidio colposo, omissione di soccorso e fuga, anche in ragione dei suoi precedenti. Il Riesame gli aveva negato la scarcerazione a causa della «marcata insensibilità ai precetti legali», al «disinteresse per il prossimo» e al «difetto di autocontrollo».

Il gip però, cui era giunta una nuova istanza del difensore Enrico Mastropietro, aveva disposto i domiciliari in ospedale, anche in virtù delle gravi condizioni di salute. Vitali s’è spento lunedì. I funerali domani alle 15 nella parrocchiale di Zanica. Il pm Gianluigi Dettori si appresta ora a chiedere l’archiviazione del caso per la scomparsa del reo.

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