La cig per i dipendenti Sacbo
Legambiente contesta la scelta

«Sorprende che la Sacbo, che da poco ha raggiunto la vetta di terzo scalo italiano, sia ricorsa alla cassa integrazione di ben 307 addetti per la chiusura momentanea dello scalo a causa dei lavori di rifacimento della pista». Lo scrive in una nota Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia.

«Sorprende che la Sacbo, che da poco ha raggiunto la vetta di terzo scalo italiano, sia ricorsa alla cassa integrazione di ben 307 addetti per la chiusura momentanea dello scalo a causa dei lavori di rifacimento della pista». Lo scrive in una nota Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia.

Per Balotta «Normalmente si fa ricorso all’uso della cig straordinaria quando c’è una contrazione della domanda, non quando si realizza un intervento di manutenzione. Oppure quando la situazione finanziaria dell’aziende risulta insostenibile. Ma non è il caso della Sacbo. Siamo di fronte ad una società che in questi anni a macinato utili sempre in crescita».

E aggiunge: «Nel 2013 infatti gli azionisti pubblici e privati di Sacbo hanno potuto contare su 14,6 milioni di utili, in crescita rispetto ai 10,6 milioni del 2012. Sacbo ha spostato a Malpensa il traffico “perso”, scalo gestito da Sea maggior azionista, con il 30% delle azioni, di Sacbo. Quindi il traffico passeggeri è stato spostato su un aeroporto di un socio di Sacbo».

Ballotta si chiede poi «Con quali motivazioni l’INPS ha accettato la richiesta dell’ammortizzatore sociale se si tratta, inoltre, di un’impresa in ottimo stato di salute? Sacbo, anziché restituire ai cittadini sotto forma di compensazioni e mitigazioni parte delle rilevanti rendite di posizione monopolistiche che incassa da passeggeri e compagnie aeree, fa di più. Fa sborsare circa 500 mila euro alle già povere casse pubbliche dell’INPS. Ma un intervento programmato da anni non poteva prevedere il meccanismo che utilizzano tutte le aziende cioè l’uso delle ferie?».

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