La guerra dell’acqua finisce al Tar
Cinque Comuni presentano ricorso

Dalla richiesta formale al Consiglio provinciale alle vie legali. I Comuni di Castelli Calepio, Covo, Isso, Rovetta e Vigano , che fanno parte del Comitato «Acqua bene comune», hanno presentato un ricorso al Tar di Brescia contro l’aumento retroattivo della tariffa dell’acqua.

Dalla richiesta formale al Consiglio provinciale alle vie legali. I Comuni di Castelli Calepio, Covo, Isso, Rovetta e Vigano San Martino, che fanno parte del Comitato «Acqua bene comune», hanno presentato un ricorso al Tar di Brescia per chiedere l’annullamento delle delibere, approvate a dicembre in Via Tasso, che introducono l’aumento retroattivo a tutto il 2013 della tariffa dell’acqua, da 0,98 a 1,077 al metro cubo, per gli utenti di Uniacque.

È di fatto una nuova puntata della guerra dell’acqua che non accenna a placarsi. Il corposo ricorso contro Provincia, Ufficio d’Ambito, Conferenza dei Comuni e nei confronti di Uniacque, non fa che ribadire quanto il Comitato sostiene con forza: l’aumento retroattivo al 2013 non era necessario.

Tanto più – dicono i sindaci – se si considerano i numeri del bilancio 2013 di Uniacque, gestore del servizio idrico, che ha registrato quasi dieci milioni di utile in più (al lordo delle tasse) rispetto a quanto preventivato nel Piano economico-finanziario (13.979.000 euro), approvato a fine anno dal Consiglio provinciale.

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