La Lega si ritrova a Pontida «Tornare al dialogo con la gente»

Bossi avverte il premier: senza riforme alleanza a rischio

Solito bagno di folla (oltre 30 mila i presenti) a Pontida per la manifestazione della Lega Nord giunta quest’ anno alla ventunesima edizione. Era molto atteso l’intervento del leader Umberto Bossi: il senatùr ha esordito spiegando che «è arrivato il momento del mantenimento del patto elettorale sul federalismo e sulle riforme», mentre ha ammonito il premier Berlusconi: «Se non si fanno le riforme c’é il rischio che possa venire meno il patto elettorale». Il leader del Carroccio ha proseguito sostenendo che La Lega con il federalismo ha assunto la gloriosa eredità del 25 aprile per proseguire la lotta di liberazione. Bossi ha poi continuato: «Finché non sarà stata assicurata la libertà federalista vera, potrà partire la reazione dura contro il centralismo romano e i partiti che lo sostengono». Dopo il suo intervento i militanti hanno formulato il consueto «giuramento di fedeltà alla Padania».

Anche quest’anno a Pontida non sono mancati i tradizionali gruppetti vestiti con kilt scozzesi con tanto di cornamusa. Folla nei gazebo allestiti dai vari gruppi padani: dai motociclisti padani ai cobas del latte, alle associazioni locali, a quelle universitarie e delle donne padane. E ci sono anche i gazebo del Sin.Pa, il sindacato padano.

Tra gli interventi solito istrionico quello di Borghezio secondo cui l’interesse nazionale della Padania è uno solo: «Si chiama secessione». Anche il segretario della Lega Lombarda e presidente della Commissione Bilancio della Camera, on. Giancarlo Giorgetti, è stato perentorio: «Pontida manda un segnale chiaro. La Lega per promuovere il cambiamento deve tornare tra la gente senza fidarsi solo dei palazzi. Deve tornare a lavorare a contatto con la gente».

(04/05/03)

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