La nuova speranza è l’anello:
per far scorrere la Val Calepio

Prima di cantar vittoria, c’è una premessa. Anzi due. La prima: bisognerà portar pazienza ancora un (bel) po’. La seconda: a primavera si vota. Partiamo da qui, perché l’elenco dei progetti fatti negli ultimi decenni a Castelli Calepio è lunghissimo.

Prima di cantar vittoria, c’è una premessa doverosa. Anzi due. La prima: bisognerà portar pazienza ancora un (bel) po’. La seconda: a primavera si vota. Partiamo da qui, perché l’elenco dei progetti fatti negli ultimi decenni dalle svariate amministrazioni di Castelli Calepio - insieme alle promesse e alle pensate -, è lungo come le attese dei pendolari in colonna, ma di fatti niente.

La viabilità di Tagliuno, e di conseguenza di tutta la valle insieme al Basso Sebino, è un’emergenza da... secoli? Magari non in termini temporali, ma di pazienza sì. Quindi, per tornare al punto, prima di cantar vittoria bisogna stringere i denti e, soprattutto, farsi venire un’idea e anche due su dove trovare i soldi. Non ne servono molti, tre milioni, tre e mezzo di euro. Briciole, se si considera che l’opera delle opere per riuscire a risolvere definitivamente il nodo della viabilità calepina - il terzo e ultimo lotto della nuova provinciale 91 - costerebbe tra i 120 e i 130 milioni.

Finalmente l’amministrazione comunale di Castelli Calepio insieme al resto del comitato esecutivo per la mobilità del Basso Sebino, della Val Calepio e parte della Franciacorta, ha elaborato e presentato alla Provincia l’atteso piano B. Un progetto «snello», che non necessità di nuovi tratti stradali e che ruota attorno alla disperatamente attesa eliminazione del semaforo di Tagliuno, quello della piazza, all’incrocio tra la provinciale 91 (via dei Mille) e la provinciale 84 (via Marconi), con il proposito di evitare la svolta a sinistra (per chi arriva da Cividino o dal casello dell’A4) e a destra (per chi va al contrario) che ingarbuglia tutto.

Le due strade diventeranno, in parte, a senso unico con l’obiettivo - allargando il piano fino a Grumello - di creare un anello viabilistico dove chi sale verso il Basso Sebino e il lago non s’incontra con chi scende: si sfiora in zona piazza di Tagliuno, ma poi chi si dirige sul lago fila via a destra e chi scende prosegue dritto verso Grumello.

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