La proposta: stop a Garibaldi e Dante
«Toponimi locali per vie e strade»

«Basta intitolare vie a personaggi celebri del passato. Occorre salvare i toponimi locali che racchiudono la storia di un luogo». Lo ha detto Enzo Caffarelli, filologo di fama, intervenendo al seminario dal titolo. «Una città: nomi vecchi, nomi nuovi. Come intitolare strade, piazze, giardini», organizzato dalla Commissione Toponomastica del Comune.

Nella sala consiliare di Palazzo Frizzoni, dopo il saluto del sindaco Roberto Bruni, sono intervenuti oltre a Enzo Caffarelli, Umberto Zanetti, Maria Mencaroni Zoppetti, Paolo Oscar e Gianni Carullo. Coordinatore Giulio Orazio Bravi, direttore della biblioteca civica Angelo Mai e membro della Commissione Toponomastica del Comune.

La discussione si è incentrata sulla necessità di recuperare antiche denominazioni dei luoghi, alcuni dei quali fanno riferimento fors'anche a terminologie dialettali. Stop dunque a Garibaldi o Dante, via libera ai nomi che ricordano ad esempio un luogo dove esisteva un'area ghiaiosa o una fontana, o che illustrano anche la conformazine di una via, una strettoria, un vicolo.

Un problema tutt'altro che secondario che si ripercuote inevitabilmente anche nelle carte del catasto, come in quelle stradali.
Il recupero dei toponimi locali sembra una strada condivisa da tutti e in futuro, probabilmente, la commissione toponomastica riesumerà vecchie denominazioni che caratterizzeranno maggiormente gli angoli di Bergamo.

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