La Protezione civile dell'Ana
consegna tre regali a Bergamo

Il giallo fosforescente delle tute è un colpo d'occhio in mezzo al verde della primavera. Uno sprazzo di sole inatteso asciuga le ossa umide, perché 120 volontari della Protezione civile dell'Associazione nazionale alpini, mentre si preparava la festa, hanno lavorato quattro giorni (da lunedì a giovedì scorso) sotto la pioggia e il vento.

Sono arrivati da tutte le parti d'Italia, Abruzzo terremotato compreso. Senza battere ciglio: rimboccarsi le maniche nelle situazioni più difficili è il loro pane quotidiano. In occasione di ogni Adunata nazionale le penne nere della Protezione civile fanno un regalo alla città ospitante. A Bergamo è stato difficile «inventarsi» qualcosa («È troppo organizzata e curata», fa notare Silvano Spiller, vicepresidente dell'Ana), ma non si sono tirati indietro, e di regali ne hanno fatti addirittura tre: hanno pulito 100 metri di Mura venete, sistemato il sentiero naturalistico Madonna del Bosco-castello dell'Allegrezza-Astino e il Parco del Morla in Valverde, dove ieri è stata scoperta la targa a ricordare il loro intervento speciale.

Sono stati ripuliti gli argini del torrente (lungo il quale spunta anche una sfilza di tende), piantati una ventina di alberi e una decina di panchine, recintata l'area per i cani. «Tre volte grazie - interviene l'assessore all'Ambiente di Palafrizzoni Massimo Bandera (c'era anche l'ex Fausto Amorino: "È bello che qualcuno continui quello che abbiamo iniziato"), con il collega ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli e il consigliere comunale Alberto Ribolla -. La Protezione civile è sempre in prima linea, dimostrando una generosità senza limiti, ha dedicato tempo agli altri anche durante la preparazione della festa».

E il titolare della Protezione civile di via Tasso Fausto Carrara: «I volontari dell'Ana lavorano tutto l'anno a fianco delle istituzioni. Non si sono risparmiati nemmeno nei giorni scorsi, durante le frane causate dal maltempo in Valle Brembana, impegnati sul territorio 48 ore di fila».

Particolarmente emozionato Giuseppe Bonaldi, begamasco doc, coordinatore nazionale della Pc Ana. «Siamo circa 14 mila in tutta Italia, 1.100 in Bergamasca. Le emergenze e le esercitazioni non si contano, ma possiamo contare sulla professionalità dei nostri volontari, che sono carpentieri, boscaioli, falegnami, oltre alle unità specializzate, cinofile e antincendio boschivo. Siamo l'unica organizzazione che fa interventi di prevenzione e bonifica direttamente sul territorio».

E Bonaldi si lascia andare anche agli aneddoti personali: «Ricordo quando mi sono avvicinato alla Protezione civile e la prima uscita nel 1983, volontario in Russia a costruire un asilo. Usavo le mani per tagliare le siepi, tirare su gabbioni a secco. Poi qualcuno si è accorto che sapevo anche scrivere, e da allora le mani le ho usate soprattutto per quello. Usare le mani per scrivere un alpino lo fa meno volentieri, ma la vostra collaborazione mi dà la forza per questo impegno».

Che va dai 18 agli 80 anni. Proprio l'intervento al Parco del Morla chiude la «carriera» di Angelo Conti da Galbiate (Lecco), che il 18 maggio festeggerà l'80° genetliaco. «Non potrò più lavorare con la Protezione civile – spiega – ma continuerò a sostenerla. Resta la soddisfazione dei tanti interventi fatti in questi 26 anni di attività, in tutte le situazioni di emergenza, senza saltare un'Adunata. Bergamo compresa, che resterà nel mio cuore proprio come la città del mio "pensionamento"».
 Benedetta Ravizza

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